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I Druidi vengono spesso rappresentati con un falcetto, forse perche' con esso raccoglievano, seguendo riti solenni e misteriosi, le erbe necessarie per le pozioni magiche o medicamentose.

Il falcetto d'oro, simbolo del divino, serviva per raccogliere il vischio sacro.

Il falcetto d'argento, cosi' simile alla falce lunare, era invece il simbolo del ciclo naturale del tempo.

E seguendo il ciclo del tempo che scorre, oggi la lama del falcetto si affida alle pagine elettroniche, e porta con se', affilatissime, le nostre parole d'ira e di sarcasmo: Attenti a non tagliarvi.

 

2005

 

La vittoria piu' importante

Bentornata Capolista

Per un attimo

Me n'han dete, ma ghe no dite

Clausola compromissoria

 Disonesta' intellettuale

Vergogna sostitutiva

Adeguarsi 

 Preziosi vattene. O no ?  

ADDIO A FRANCO SCOGLIO: ti ricordo cosi'

 Il bacio di Giuda

Facciamoci del male

Tifoso disorganizzato

Semeiotica

Ma non a nome mio

 Genoa Club Vattene

Io ora sto con Preziosi

Carteggi

Icaro o Fra' Diavolo ?

Non ci sto

  A che gioco giochiamo ?  

La parte sbagliata

Vincere senza vergogna (esposto contro Macalli) 

Ora basta !

Voyeurismo

Nessun dorma

MASSIMO DONELLI:"Noi, gli appestati"

 Nulla sara' piu' come prima

 Deus amentat quos perdere vult

 Zombies eTAR(occhi)

 Apocalisse

 Chi troppo vuole....

Difetto di giurisdizione

L'autonomia dell'ordinamento sportivo:  tra mito e corbellerie

  Difese compromettenti

  Giustizia

  Giustizia Anomala

  Spigolature  

 Fermate il treno: voglio scendere

Senza Parole

Falchi e colombe ?

Che l'inse ! Ma le istituzioni ?

 A proposito di intercettazioni  

Lealta' e probita' a due velocita'

 Fideiussioni in valigia

   Il Re e' Nudo 7 (a proposito di colpevoli)   

Osservazione di contorno  

   Il Re e' Nudo 6 (per riflettere)  

C'eravamo tanto amati  

Voglia di Derby

Il Re e' Nudo 5 (a proposito di sfiga)

 Il Re e' Nudo 4 (calcio di rigore) 

Il Re e' nudo 3 (doping e scommesse)

Il re e' nudo 2

Il re e' nudo (a proposito di sport)

Errore di concetto

Sursum corda

Il mal sottil....e 

Domani non e' mai troppo tardi

Deja vu  

Tradito

  Lo SKYaffo  

 L'eccezione

 L'esecutore

Perplessita'

Caro Dattilo

No che non mi annoio

 Viva la noia

 Riprendiamoci il calcio  

Bentornato Grifo

 La classe arbitrale ? In paradiso No !

 TUNNEL

Dio perdona, Cecco no

La paura

Come la Juve.... 

Genoa - Torino

La melassa ingrassa ?

Me lo merito, Scantamburlo !

L'importante e' non sdrammatizzare

Carta Vetrata

 

 

2004 e oltre

 

La messa di Natale

E bravo Capello  

  Biglietti, Rosetti e bimbetti  

  Impressioni di Novembre  

Quello che mai vorrei vedere (7 novembre 2004)

Questa volta i Druidi si sono incazzati sul serio (citazione contro la Lega Calcio)

Consigli per gli acquisti

La selezione naturale

  Risvegli

Mama's Grifo  

  Il Pesce  

Di male in peggio  

    Giusto cosi'  

Il bicchiere mezzo vuoto

ll deserto dei tartari

Grandi speranze e grandi paure

Fiumi e torrenti

Sogno di una notte di mezza estate

Incubo di una notte di mezza estate

La furia di Cecco e il congedo dei Druidi

Cecco Angiolieri invece l'ha digerita meno bene.....

  Mozzarella di Bufala ? No grazie, impepata di cozze.

 

Falcetto rotante: Liaigh a ruota libera

 Un bel tacer non fu mai scritto

Ciao ciao De Canio

La Pietra dello Scandalo

Comunicato dei Druidi

Vergogna

Involuzione ? No, Ottimismo   

 Allenatori e quaquaraqua

  Il Paese dei Bugiardi

Fair play ? Let's play !   

 No, Liaigh no !

 Fischi ai fischetti (reprise)  

Diaspora tra i Druidi: a me Preziosi piace, niente carta vetrata

  Lasciateci credere...

Una nuova rubrica di Carta Vetrata: Il Disfattista

Un pesce d'eccezione sulla schiena di De Canio   

   Il gioco e la cattiveria:la soluzione definitiva  

  NEW   Il tempo e' galantuomo ?  NEW

 

S'io fossi Joker: un'altra soluzione

 

Risoterapia: la soluzione

 

  L'han giurato

 

Camici bianchi, garretti neri

 

A guardia alta

 

Piadine Avvelenate

I Menandri continuano senza esclusione di colpi

Il falcetto dei Druidi volteggia ancora

Il dibattito continua: i nostri druidi tra senape e miele

Puntuale la replica di Myskin, a guardia alta

Il Punto di Liaigh, per continuare a sperare

Dove eravamo rimasti ? Il punto di Liaigh

I desideri dei Druidi: la letterina del 2003 a Babbo Natale: 

 

Sommario:

1) Un Grumo di niente 2) Caro Duccio 3) L'invettiva
4) Al dott. Canal  5) La riconoscenza la lasciamo ai ciclisti ? 6) L'estate dei lunghi coltelli  

 

Un nuovo colpo di falcetto: la follia continua (inverno 2003)

Nulla sara' piu' uguale: amare considerazioni di una sera di fine estate 2003

 

 

 

IL GRUMO

E' l'ultima in ordine di tempo: richiesto da un giornalista se intendesse convincere l'imprenditore Messina ad acquistare il Genoa, l'incontinente padre di Trasta cosi' esternava:"Messina e' un Genoano, ma e' un signore". Non si conosce il resto dell'intervista, tagliata dal TG 3, forse preoccupata delle successive esternazioni dell'ineffabile profeta della cittadella dello sport.

Come Genoani non possiamo che ringraziare per quel "MA": una conferma per la nostra dignita', che la spezzante e irritata stizza  di Duccio indubbiamente rafforza ed esalta, una testimonianza della nostra "Genovesita'", dal nostro sentimento di appartenenza alla citta', evidentemente molto mal digerito dal costruttore di Trasta, di ipermercati, cittadelle dello sport e meraviglie assortite.  

Probabilmente Garrone non e' neppure Sampdoriano, certamente non e' Genoano, sicuramente non e' un signore. 

Il suo presunto interessamento alle nostre sorti e' tanto insopportabilmente ipocrita quanto arrogantemente imposto: certo può darsi che la sua pretesa  lungimiranza sia una di quelle qualita' alle quali non si può rinunciare  e quindi si senta in diritto di imporla a tutti, senza il minimo senso di colpa, cosi' come spesso, in perfetta buona fede, non ci si fa scrupolo di imporre agli altri la verita' e la logica delle proprie opinioni, ovvero, per sintesi ed economia di argomentazioni, le proprie idee. Da li' ad imporre insieme alle proprie idee anche i propri interessi il passo e' breve, e, per alcuni, neppure troppo disdicevole.

E cosi', noi Genoani, gia' angosciati da personaggi, che piu' che uomini, sembrano veri e propri incubi usciti dalla mente di un necroforo paranoico, dopo aver incontrato nel nostro recente cammino dagli uomini squalo, agli agnelli dai denti di acciaio e dal cervello fumato,  dai principi arabi agli uomini fax, dobbiamo ora fare i conti con chi sembra uscito dal catalogo dei nemici di Batman (ricordate il Pinguino ?), ma che, invece che un personaggio da fumetto, e' una triste realta'.

Da Garrone, come Genoani, non vogliamo neppure il rispetto: ci preoccuperemmo, al contrario, se lo avessimo: ci basterebbe che tutta la citta', e non solo i Genoani, avessero l'intelligenza e la dignita' di dirgli un bel no.

Per il resto null'altro c'e' da fare, non si può neppure chiedere al  Signor Garrone di fare un bel bagno di umilta': per lui sarebbe come acido solforico; si dissolverebbe friggendo e in fondo alla vasca non rimarrebbe che un insignificante grumo di arroganza.

Cecco Angiolieri

 

CARO DUCCIO

Caro Duccio, 

perdonami il tu, ma su questa rubrica usa cosi'; del resto ti lamenterai di ciò in difesa della nobil schiatta da cui hai origine, ma in questi ultimi tempi il tuo parlare non dimostra gran rispetto per altre nobilta' – calcistiche in questo caso – e quindi potrai fartene una ragione.

Parliamo un po’ del Ferraris, quello stadio che ha visto le gesta di atleti del calibro di De Pra', Levratto, Stabile, Meroni, Mancini, Vialli, Skuhravy, Branco e Signorini: e' uno stadio storico, ormai patrimonio di una citta' intera e permeato di leggenda, da quando, troppo grandi per esibirsi al San Gottardo, oppure nella spianata del Bisagno davanti alla stazione Brignole (si, quella che ora e' chiusa al traffico e ci si potrebbe di nuovo giocare a pallone), i grifoni di allora nel 1908 si fecero il "loro" campo, davanti a Villa Piantelli, e trovarono anche il modo di tirarne su uno piu' piccolo – ma terribile, si chiamava la Cajenna – per i cugini dell’epoca, salvo poi costruirci sopra successivamente la mitica Gradinata Nord (maiuscolo, please, Mr. Garrone).

Orbene, ora arrivi tu e, con solerte lungimiranza, pensi che Genova possa dimenticarsi del “suo” stadio per seguire te, novello magnate di periferia, nella benedizione di un bello stadio tutto nuovo, con supermercati, piscine e quant’altro possa mercificare un pallone che francamente ha bisogno di tutto fuorche' di ulteriore mercificazione; magari lo farai disegnare con le curve, cosi' i cori standardizzati verranno anche meglio. Eh no, caro Duccio, il calcio ha bisogno di sentimenti, non di nuovi modi per fare cassetta: di quelli ne ha gia' abbastanza. Se poi la tua gente, meno dotata di memoria storica e storicamente piu' avvezza all’ubbidienza di noi - tu forse allora eri a caccia nelle tue riserve, e di calcio non ti occupavi, ma il tuo predecessore piu' intelligentemente di te del Genoa taceva, e ai suoi dava delle pecore senza che battessero ciglio - ti vorra' seguire nella nuova impresa, prego accomodati: Trasta, con le sue splendide bellezze naturali e la possibilita' di riempire facilmente l’adiacente piscina (non so se lo sai, ma e' inserita nelle zone a piu' alto rischio alluvionale di tutta la liguria, ben piu' alto di Marassi) e' li' che ti aspetta.

La tua gente (ma sei poi cosi' sicuro di avere tanto seguito ?) avra' finalmente il suo stadio, bello, comodo, con i parcheggi (e chi ci abita li'….), magari coperto, con l’erba sintetica e un televisore per ogni posto a sedere, ovviamente riscaldato. Ma soprattutto avranno lo stadio a casa loro, in quella delegazione di Genova che cosi' fieramente rappresentano, senza dover sconfinare ogni volta che gioca la loro squadra del cuore.

E tutti vivranno felici e contenti, noi da leggendari, voi in mezzo ai binari.

Liaigh

 

L'invettiva.

Da un vecchio amico dei Druidi riceviamo la lettera seguente. A voler essere pignoli, piu' che di falcetto, si tratta di lanciafiamme. Poiche' ci piacciono le opinioni e le provocazioni, e soprattutto gli amici (specie se armati) lo ospitiamo volentieri. Chiediamo solo che gli eventuali risarcimenti del danno siano devoluti in beneficienza (possibilmente alle associazioni che tutelano i pennuti ultracentenari)

 

Un calcio al calcio

Quali sono le vere cause della crisi?

Il calcio sta scoppiando. Cosi' tutti ci dicono. Ma non diciamo cazzate!
Parole, parole, parole.

Semmai il calcio si purghera' e tornera' a essere quello che era e che dovrebbe essere, quello vero: un gioco, uno svago, uno sport.
Quando il bubbone scoppiera', gli idoli torneranno a essere uomini, i risultati torneranno a essere sportivi, i telespettatori torneranno a essere spettatori.
Ma per far si' che tutto ciò si realizzi dovranno accadere due cose:
- il calcio deve smettere di essere finanziariamente e penalmente una zona franca;
- i veri colpevoli della degenerazione (e vi sorprendera' scoprire chi sono) devono aprire gli occhi.

Il primo punto però ha come imprescindibile condizione, per poter essere realizzato, l'avverarsi del secondo punto. Serve una totale, crudele e spietata presa di coscienza, da parte dei colpevoli, del vuoto e dell'inumanita' in cui si sono calati.
Cerchiamoli questi colpevoli, allora.

Sono i calciatori?
In effetti, hanno pretese assurde, vogliono guadagnare piu' di un industriale senza però correre i suoi rischi. Sono diventati viziati e prepotenti, si credono al disopra dei comuni mortali.
Sono presidenti e dirigenti?
In effetti, hanno lucrato sul calcio, hanno approfittato dello sport per lavare soldi, per farsi pubblicita', per instaurare contatti politici e per conquistare spazi che senza la scorciatoia calcio non avrebbero avuto.
Sono i giornalisti?
In effetti, con la loro caccia al lettore e all'audience non fanno altro che gettare benzina sul fuoco. Solleticano i bassi istinti del popolino, magari anche con l'obiettivo di ingraziarsi il potente calcio-politicante di turno.
Sono i politici?
In effetti, il calcio, lo sport piu' amato dagli italiani, e' per loro un ottimo strumento per la conquista del consenso e per l'anestetizzazione dei cervelli. Il calcio oppio dei popoli, per parafrasare Marx. "Panem et circenses", ma almeno ai romani si dava anche il panem…

Voi chi scegliete come categoria colpevole?
La prima? Ragazzetti in mutande che corrono dietro a una palla e poi si atteggiano a divi, possedendo la cultura di un'ameba?
La seconda? Imprenditori "seri" che sembrano lobotomizzati quando si danno al calcio e buttano i soldi dalla finestra?
La terza? Giornalisti impegnati a dimostrarci che i grandi problemi non sono fame e guerre, ma calcio e calci?
La quarta? Politici che lottano contro la disoccupazione dei calciatori, tanto gli operai chi sono?

Io vi porgo allora una quinta domanda: chi permette a quelle categorie di fare ciò che fanno, impunemente?
Si', giusto, vedo che avete capito: i tifosi. I primi colpevoli, anche se (forse) inconsapevoli sono loro.
Mettano la testa a posto (e non mi riferisco alla violenza negli stadi, quella c'e' anche fuori, solo che fuori non ci sono le telecamere), si facciano in blocco un serio e completo esame di coscienza e vedrete che le altre categorie saranno volenti o nolenti costrette a seguire.

Chi e' che da modo al calciatore di credersi divino urlandogli "Sei un dio!"?
Chi e' che permette al presidente buttare soldi che servirebbero ad aziende vere sostenendo che e' il tifoso il vero padrone?
Chi e' che "paga" lo stipendio al giornalista comprando i quotidiani sportivi e guardando trasmissioni imbecilli?
Chi e' che vota il politico che si impegna per lo "sport", cioe' per l'assurdo baraccone oppiaceo del calcio?

Sempre lo stesso imbecille: il tifoso!

Piantiamola una buona volta! Rimettiamo la testa a posto e ragioniamo!

Il calciatore non e' un dio, e' un uomo che fa un lavoro come un altro. Anzi molto meno pericoloso e produttivo di un altro. Se Totti e' un dio, allora Umberto Veronesi chi e'? Se Del Piero e' celestiale, allora Francesco Saverio Borrelli cosa e'? Certo, un Silvio Garattini si limita a salvare una vita per volta, Baggio delizia quarantamila cretini a botta… una differenza non da poco, vero? Svegliatevi, fate gli striscioni per chi fa qualcosa di serio e non per chi gioca invece che lavorare!
A chi appartiene la squadra? Ai tifosi, dato che sono loro a pagare il biglietto allo stadio? Cosa, come, ho sentito bene? Allora, dato che io ho comprato una cucina a gas Siemens, sono diventato padrone dell'azienda Siemens, giusto? Ma andate a… La squadra appartiene a chi ha comprato le azioni e il giorno che il tifoso riconoscera' questa semplice verita', allora il padrone sara' costretto a comportarsi con la gestione come si comporta con la gestione di qualsiasi altro tipo di azienda.
La moviola e' importante, vero? Le dotte dissertazioni di scribacchini e biscardosauri decidono giustamente delle sorti della politica interna ed estera. Vuoi mettere l'importanza del capire se il fallo era dentro o fuori del cerchio di centrocampo? E di quello che c'e' dentro il cerchio della scatola cranica ce ne siamo dimenticati? Al telegiornale mezz'ora per il tuffo in area di Pippo la pippa e tre minuti per lo sciopero di mille operai che rischiano di finire in mezzo alla strada con tutte le loro famiglie? E allora cambiate telegiornale, guardatene uno piu' serio, deficienti!
Il politico fa le leggi a favore del calcio, giusto, sacrosanto, bisogna salvare ciò che al popolo piace… cosa piace al popolo? Il calcio? E allora che c'entrano questa serie A e questa serie B? Dov'e' il calcio? Comunque e' giusto, Galliani e Sensi devono poter rimanere in sella, vorreste mica vedere personcine cosi' per bene disoccupate? Cari tifosi della Fiorentina o della Florentia Viola… per Rui Costa e Di Livio siete scesi in piazza, ma dove eravate quando hanno rischiato di chiudere la Nuovo Pignone e le Officine Galileo? Perche' non avete inneggiato a Giuseppe Montale, operaio, 45 anni, 1200 euro al mese, 2 figli e nessun futuro lavorativo perche' troppo vecchio?

Cari tifosi, fate schifo.

 

Gert dal Pozzo