Grandi speranze e grandi paure

Subito dopo la partita con il Torino, ispirato dalla profondissima antipatia (in senso lato e nel senso etimologico del termine) per De Camion, scrivevo di getto un pezzo che, credo, rispecchiasse il sentire mio e di tanti fratelli rossoblu: "questo Genoa è l'esatto clone del Genoa di fine campionato, tanto che, addormentatomi due o tre volte con la fronte appoggiata alle sbarre della tribuna superiore, nel risvegliarmi avevo notevoli difficoltà di orientarmi correttamente nel tempo e nello spazio, convincendomi di assistere a Genoa - Salernitana dell'aprile scorso... Riportato alla realtà solo dopo aver consultato, nell'ordine, l'orologio con datario, il Corriere mercantile di ieri e lo scontrino fiscale della pizza che mi ero portato da mangiare allo stadio, cadevo in uno stato di disperazione silente e para comatosa, tanto grave che dovevano intervenire i militi della Croce Verde di Mignanego che invece di portarmi all'ospedale,optavano per una più consona e rapida estrema unzione dispensatami sul momento da Padre Mauro, che dopo avermi benedetto con l'olio santo mi dava anche il biglietto da visita di un noto esorcista. In ogni caso, poiché ritengo De Camion altamente nocivo per la mia salute fisica e mentale, già gravemente compromessa, chiedo che, se non per competenza calcistica, almeno per pietà umana nei miei confronti e nei confronti di altre decime e decine di migliaia di Genoani, De Camion venga allontanato, ponendo così fine a questo orribile   massacro di anime e speranze."

Ora sono così contento dell'arrivo di Cosmi, che non mi starò a chiedere perché la società abbia solo ora  tratto le dovute conseguenze da una rottura con De Canio che già era evidentissima a Giugno: perché certe risposte mi fanno paura e non le voglio neppure sentire.

In verità la situazione oggi, non diversamente che ieri è marasmatica, come d'abitudine non vi è stata alcuna programmazione  nè si comprende con quali criteri e seguendo le direttive di chi è stata fatta la campagna acquisti; oggi, però, diversamente da ieri e diversamente dall'abitudine, non ci sono più alibi per nessuno: né per l'allenatore, che non avrà partecipato alla campagna acquisti, ma che si trova un organico che sulla carta è sicuramente il miglior organico che abbia mai avuto il Genoa a livello cadetteria.

Non avranno alibi i giocatori che avranno potuto contare su un tifo che non ha eguali al mondo e che ha già ampiamente dimostrato di saper attendere  la fine della partita prima di esprimere il suo sacrosanto diritto di critica. Non avrà, infine, alcun alibi la società e il Presidente Preziosi che - come tutti sanno - non mi sta un granché simpatico, ma che questa volta ha dimostrato di sapersi assumere precise e gravi responsabilità, senza nascondersi  dietro paraventi di carta velina.

 Da grandissimo e inguaribile  pessimista la cosa che detesto di più è la speranza, perché non esistono grandi speranze senza grandi paure, e il Joker, stavolta, mi ha giocato un gran brutto scherzo.

Cecco Angiolieri.