Involuzione

 

Che, come amaro destino di tutti i pessimisti, fossi destinato ad avere ragione, purtroppo non c’erano dubbi: non ci sono in verità mai dubbi che tra un pessimista ed un ottimista (che poi – si sa –  altro non è che un pessimista male informato) il primo ha l’ingrato e ingiusto destino di avere, con monotona reiterazione, sempre ragione.Non è passato un mese che avevo scritto che il nostro De Camion è un deprimente depresso, somigliante ad un malinconico OM, non è passato un mese, ma adesso tutti sembrano aver aperto gli occhi: questo è peggio di Rossi e Maifredi messi assieme.

Ma non è di questo che vorrei parlare, e non è neppure dei risultati del grande maratoneta: ad oggi di grande ci sono solo le sue dichiarazioni d’intenti: i risultati nella loro cruda realtà, ci dicono, che se tutto andrà bene il Joker avrà fatto come della Costa il primo anno (cioè ultimo a pari merito con il duo Berrino e Fossati) e se le cose, disgraziatamente, dovessero risolversi nel dramma, Preziosi avrà fatto il peggior risultato nella storia dei presidenti del Genoa .Ma c’è qualcosa che mi preoccupa ancora di più, forse anche perché è un fenomeno che vivo personalmente, con grande travaglio interiore: un fenomeno che i Genoani, almeno sino a qualche anno fa non pensavano neppure di dover vivere.

La verità è che non ci credo più.

Non credo più in questa specie di calcio, non credo più in giocatori, allenatori e pur anco raccattapalle. Non ho mai creduto alla società e ai presidenti: un tempo erano imprenditori a caccia di un po’ di pubblicità, oggi, sinceramente, mi sembrano dei gaglioffi e basta. Ma quel che è peggio non credo più neppure nel pubblico: la Nord non è più lei, neppure in senso fisico, giacchè la vera Nord l’hanno abbattuta  14 anni or sono, facendola entrare in agonia, tagliata a metà per un campionato intero. E quel simulacro di gradinata, accasciato su due piani se lo sono preso gli ultras, che confondono la passione con i fumogeni, e pensano che meno vedi e più ami (beh, magari effettivamente di questi tempi non vedere è meglio). Ma la Nord, la vera Nord, quella del nonno che stringe nella mano il nipotino e nel cuore un amore da tramandargli, quella è ormai un altro pianeta e, soprattutto, un altro tempo.

Non si può dare le dimissioni da Genoano, perché il Genoa è una modalità dell’esistenza che per sua stessa natura è imprescindibile, ma il vero problema è questo è il Genoa? Non vedo il Genoa nella squadra, nella società e, ormai, spiace doverlo dire, non lo scorgo neppure più nel pubblico, che sembra persino non mugugnare più e dedicarsi a pericolosissimi “osanna” lontanissimi dal suo orgoglio e dalla sua cultura. Mi sento stanco, molto stanco, ma soprattutto si sta facendo largo in me una insidiosissima apatia, ed una irresistibile voglia di impiegare il pochissimo tempo che mi rimane in attività che abbiano più senso che continuare a vedere dei nessuno combattere per il nulla.

Perché il Genoa, quello, è un'altra cosa e, soprattutto, un altro tempo.

Cecco                         

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