La lunga estate della follia....

....prosegue in inverno.

20 Novembre 2003

 I Druidi, sono fatti così. Amano il calcio e se ne ergono a difensori strenui.

Per questo, e perché solitamente la vedono lunga, non tollerano facilmente chi cerca di sfasciare quanto loro gelosamente custodiscono.

Quest’estate abbiamo tuonato contro il comportamento irresponsabile di quei dirigenti che hanno creato le basi per quella violenza, non solo verbale, che purtroppo si sta puntualmente verificando negli stadi; ora ce n’è anche per i tifosi, soprattutto per quei tifosi che sono fermamente convinti di essere loro unici signori e padroni degli stadi: gli Ultras.

 

Fuori la politica dagli stadi.

 

Non ci stancheremo mai di dirlo e di urlarlo ai quattro venti, eppure continuiamo ad assistere a spettacoli indecorosi sulle curve di mezza Italia: croci celtiche e falci e martelli, bandiere rosse e teschi e tibie; abbiamo assistito al previsto e purtroppo prevedibile vilipendio dei Caduti di Nassyria allo stadio di Livorno, con una parte dello stadio a inveire contro i Carabinieri e una parte a fronteggiare gli avversari col saluto romano. A Marassi, per non essere da meno dei nuovi compagni, contestazione alle leggi speciali e, ciliegina sulla torta, coretto contro i Carabinieri: però nel momento in cui si sentiva meno, durante la lettura delle formazioni. Bella roba. Una gara a chi la spara più grossa, onore al tigre Arkan, diciassette di meno; seguendo questo tipo di rivendicazioni dovremmo trovarci in stadi di Rollerball, dove la gente si prende a sprangate senza alcun controllo, perché non è mica democratico impedire la violenza (quello seduto dietro di me rideva, perché mi arrestano se gli spacco la faccia ?), non è mica democratico impedirti di malmenare un poliziotto……..in fondo sono lì per quello, i poliziotti e i carabinieri esattamente come gli avversari, come l’arbitro, comunque come un nemico.

Ricordate che lo stadio in assetto di guerra non attira di sicuro le famiglie. Chi oggi, con questo clima, manda il proprio figlio allo stadio da solo come facevamo noi che per entrare davamo la mano al primo adulto sconosciuto che si fingeva nostro padre ? Che ricordi avremo di questo calcio tra trent’anni ? E se allo stadio ci va sempre meno gente, anche grazie a questi comportamenti che nulla hanno a che fare col prato verde e con l’emozione di un goal, questo diventa il modo migliore per consegnare quel che resta del carrozzone a Murdoch, chiavi in mano.

E allora, per le pugnette davanti alla TV, state ben certi che nessuno farà leggi speciali.

 

                                                                                                Liaigh