Una bella domenica.
Partite come questa, stravinte quando si poteva anche perdere, fanno capire che l’annata è quella giusta. Nel piccolo della singola partita tutti abbiamo capito che l’avremmo vinta proprio quando l’Ascoli ha sbagliato quel goal incredibile.
Dovrei essere in un brodo di giuggiole, per la partita, per Milito e per la classifica; ma un paio di considerazioni le devo fare.
Sono abituato ormai ad andare allo stadio, da sempre, tra mille difficoltà – parcheggio, multe, mezzi pubblici – ma sempre con l’abbonamento in tasca; oggi però ho provato la nuova ebbrezza della conquista del biglietto per mia figlia. Le vecchie biglietterie sono state demolite (a parte che con i giri che si è costretti a fare per arrivare allo stadio sarebbe comunque stato difficoltoso trovarle…); non esiste alcuna indicazione (un cartello, una freccia, magari anche qualche bigliettino volante….non si richiede mica la stella cometa), e quindi diventa indispensabile chiedere. A chi ? Beh, i Vigili Urbani mi sembrano persone idonee; risposta: “Non ne ho la piu pallida idea. Forse dalla parte dei distinti vendono qualcosa”. A parte che trovandomi davanti alla nord, e essendo in possesso di abbonamento di tribuna, per andare dai distinti avrei dovuto prendere l’autostrada a Genova est, uscire a Nervi e rientrare da Corso de Stefanis, l’indicazione – ho scoperto dopo - era sbagliata. Dai distinti avevano solo biglietti dei distinti. Che fare, davanti a tanta incertezza ? Chiedere agli steward (è di moda chiamarli così) di servizio sul piazzale davanti allo stadio (ma chi ci parcheggia lì, che è sempre vuoto ?): loro fanno quel lavoro, lo sapranno. “Scusi, dove posso comprare un biglietto ?”. Splendida la risposta: “Alla lottomatica”. “Si, ma se lo voglio comprare ORA ?”. “Mah, forse laggiù in fondo c’è qualcosa, se è aperto”, e mi indica un gabbiotto a 50 metri (peraltro a dieci metri dal punto in cui avevo chiesto l’informazione ai Vigili). Eureka, ho trovato il biglietto, tra lo stupore degli addetti che si lamentavano del fatto che, da tre partite in qua - cioè da quando stanno lì - hanno venduto si e no 400 biglietti perchè nessun o sa che sono lì. Forse si pensa che l’unire allo spettacolo – indubbiamente quest’anno di grande livello – una divertente caccia al tesoro sia la nuova frontiera del calcio commerciale, ma – per la miseria – se si continua così di gente allo stadio ne andrà sempre di meno. Che dire poi delle nuove norme antiviolenza ? Si costringe 20.000 persone a misurare i propri passi e a calcolare attentamente gli spostamenti per non trasformare una partita di calcio in un labirinto dantesco per poterli “difendere” da 50 tifosi ospiti (i trevigiani erano 7, contati: rapporto tifosi ospiti/ poliziotti circa 1/30). Bene, almeno che serva a qualcosa. E se in tale ideale situazione dovesse essere necessario procedere anche a un’esplorazione rettale per impedire a quei cinquanta di portare dentro lo stadio le bombe carta, CHE ALMENO LA SI FACCIA !
Due paroline anche su Rosetti. L’ho sempre reputato un buon arbitro, ma oggi ha dimostrato una pochezza impressionante. Nel primo tempo, piu che a una partita di calcio, abbiamo assistito a una recita del signor Rosetti da Torino. Mille falletti fischiati, partita spezzettata in maniera vergognosa, falli evidenti ignorati con gesti plateali. Come a dire, “non penserete mica che solo Collina possa stupirvi con decisioni cervellotiche, vero ? Io comunque sono qua di passaggio, sia ben chiaro” Ineccepibile solo l’espulsione di Brevi, ma il fratello, con lo stesso metro, doveva essere espulso nel primo tempo. E poi, francamente, come può un internazionale farsi prendere per il culo in quella maniera sulle perdite di tempo ? La sensazione è che arbitri che si reputano, spesso a torto, dei grandi si sentano sminuiti a tal punto, arbitrando in serie B, da prendere l’impegno con una sufficienza che non rende giustizia all’odissea che, come abbiamo visto, deve intraprendere chi paga il biglietto.
Un'ultima chicca: mio figlio - sette anni - all'uscita dallo stadio comincia a correre felice con la sua sciarpa in mano, un po' scoordinato come un bambino della sua età, saltellando come un pazzo. Secondo voi imitava le serpentine di Milito ? O forse le elevazioni di Sottil, le sgroppate di Tedesco, le parate di Scarpi, le progressioni di Lazetic, le interdizioni del suo omonimo Brevi ? Nossignori, a domanda precisa, precisa risposta: "ma papà, faccio Preziosi !" :-)
Liaigh