Il Re è nudo V

(a proposito della sfiga del Genoa)

 

di Principe Myskin

 

  

Disclaimer: l''autore si dichiara pronto ad offrire una cena al genoano che dichiari, genuinamente, di aver apprezzato questo pezzo.

 

L'altra  sera tornando pesto e lacero (nel morale e nell'ugola) da quella psicofollia collettiva che è stata Genoa Cesena, mi sono fatto alcune domande.

Già, perché dopo aver sputato le tonsille evocando tutte ai Demoni Neri e le Divinità Ctonie della Genoanità (a partire da Renzo Fossati), mi è pure capitato di pensare.

Ho personalmente accompagnato più o meno quattro decenni della vita del Grifone e di serate come quelle ne ricordo parecchie. Rabbia, senso di tristezza impotente. Allora ho cominciato a fare quello che dicono gli psicologi da due soldi. A lavorare su me stesso (ma non nel senso che rende ciechi...).

Il primo risultato della mia riflessione era che non ero affatto deluso. Non era affatto una sorpresa che ci fossimo fatti ridicolizzare da una squadra mediocre e che stessimo buttando via, avvitandoci su noi stessi, una promozione già conquistata. La rabbia era determinata dal motivo esattamente opposto: Me lo aspettavo. Non solo lo temevo, me lo aspettavo. E perché rabbia allora ? Perché nulla cambia, mi sono risposto.

Già, ma formulato questo pensiero, mi è sembrato di aver raggiunto un punto morto, e non ero per niente soddisfatto.

Allora ho provato a imprimere al mio cervello un percorso diverso. Dato di fatto è che il Genoa, come squadra di calcio, se guardiamo alla media degli ultimi 40 anni, fa, diciamolo, una buona volta, sia pure con un eufemismo, cagare.

Salve circostanze rarissime (un ripescaggio, un Bagnoli), gli va sempre tutto male. E' sfiga, si dice. Sarà che sono un razionalista, ma a una sfiga con questi caratteri non credo. E' troppo monotona e la trama è sempre uguale.

Allora ci deve essere una causa. Agatha Christie diceva che tre coincidenze fanno un indizio: Miseria ! Qui di coincidenze ce ne sono 58 K...

Ho provato a fare una prima ipotesi, ispirandomi alla criminologia: si insegna che ci sono persone predisposte a finire vittima dei criminali. Mi sono mentalmente rivisto il fatto che la storia del Genoa è disseminata di loschi figuri, falsi profeti, giocatori poco seri, approfittatori, arruffapopoli: il fatto che solo qui si è potuto prestar fede a un brasiliano di 35 Kg che palleggiava con i limoni o a uno sceicco (o un emiro, non me lo voglio ricordare), a un granduca, oppure credere che Marciano Vink fosse il più forte centrocampista olandese, strappato al Milan....

Fuor di metafora, mi sono detto: dove abbondano i tonni, accorrono anche i pescatori...

Ma neanche questa ipotesi regge. Nessuno, per quanto ingenuo sia, si farebbe intortare nello stesso modo così tante volte.

Allora mi è venuta in mente Lucy di Schultz, quando ripete decine di volte lo stesso scherzo a Charlie Brown (gli toglie il pallone appena prima che lui lo calci, facendolo cadere e la scena si ripete sempre identica). Mi sono venuti in mente Paperino e Gastone, la Tragedia e la Commedia.

Pensateci un po': immaginiamo che nel pubblico ci siano due categorie di spettatori: quelli amano le Piéces Edificanti e quelli che amano le Storie Maledette. E' fatale che si formino due compagnie di attori, specializzate ciascuna in uno dei due generi. Ogni tanto, il programma prevede una variazione, per scuotere il pubblico, ovviamente l'esito non deve essere evidente fin dall'inizio perché l'Arte è Sorprendere con il Deja Vu, ma il canovaccio deve rimanere lo stesso.

E' così che sono nate (e soprattutto si sono evolute nelle forme attuali) Sampdoria e Genoa (Juventus, che in più seduce con l'arroganza del potere,  e Torino...): è una questione di audience: al tuo pubblico devi dare quello che ti chiede. La tranquillizzante superiorità della Ragione, nel caso della Sampdoria. L'invincibile supremazia del Demonio, cui si deve orgogliosamente dimostrare di saper resistere, nel caso del Genoa.

Quindi, se anche quest'anno Jachini (se non il Catanzaro o il Venezia) ci rigetta nella polvere a Ravenna (lapsus ! volevo dire Piacenza): non lamentiamoci: è per questo finale che abbiamo pagato il biglietto.

Io però vorrei voler andare a Ravenna, quest'anno.

A vedere i mosaici, stavolta.

 

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Principe Myskin