I menandri continuano: Teocrito Myskinus e Eraclito Liaghense scatenano le loro penne nel disputare l'ottimismo e il pessimismo sulla attuale e futura situazione del vecchio balordo. Ci sono spunti per tutti, ottimisti fino alla dabbenaggine e pessimisti fino al disfattismo.

In un periodo in cui tutti si sentono di dire la loro non potevano certo esimersi i nostri due filo(tifo)sofi

La replica di Myskin

Condivido praticamente in ogni punto l'analisi di Liajgh, che rappresenta ottimamente la capacità di reazione e di rialzarsi che hanno consentito al genoano di sopravvivere agli ultimi 10 presidenti e 130 allenatori.

Mi sento solo di aggiungere qualche osservazione, nell'auspicio - ulteriore -che errori visti e rivisti non siano ripetuti. La attuale situazione è certamente frutto del deserto lasciato dalla gestione veneta, ma errori gravi sono stati compiuti anche negli ultimi mesi. E non parlo di quelli evidenti (aver sbagliato probabilmente la scelta di due allenatori, non si dimentichi che anche Donadoni aveva allenato in B; aver ceduto l'unico attaccante in grado di segnare anche goal non semplicissimi, se messo nelle condizioni: Colacone, che vedremo tra poco..), ma di alcuni altri.

Il primo è aver pensato di costruire una società partendo dall'allenatore, quando solo Capello in Italia avrebbe potuto farlo.

Il secondo è aver costruito la squadra, omettendo sistematicamente di partire dal punto nevralgico, il centrocampo. Nessuno di questi due errori, bisogna dirlo, è ancora stato corretto. A parole, solo il primo è stato capito.

Questo per tacere della questione atletica. Non solo i nostri giocatori corrono sistematicamente meno degli avversari, ma fioccano infortuni muscolari. Non è inutile ricordare che Osvaldo Bagnoli, tecnico la cui grandezza si staglia sempre più imperiosa più passa il tempo, soleva dire: "per gli infortuni muscolari, le spiegazioni sono due: o è un pirla il preparatore, o il giocatore non fa vita da atleta". Stupisce che anche su questa circostanza, di certo non irrilevante, regni un complice silenzio, di società e mezzi di comunicazione.

Ai genoani non manca né il tempo, né speranza. Per fortuna, mi viene da dire, perché temo che ce ne sarà ancora bisogno

Principe Myskin