Carta vetrata

di Principe Myskin

 

 

Per un Druido, dire cose impopolari non è un problema.  Lo è invece portare il cervello all'ammasso e rinunciare a usare la propria testa.

Chi desidera solo veder confortevolmente massaggiata la sicurezza delle proprie opinioni si fermi allora qui e non vada oltre.

 

Dico chiaro che, pur nella splendida cavalcata del Genoa di quest'anno, vedo qualcosa che può essere migliorato, soprattutto per il futuro.

La solidità di una organizzazione si misura in proporzione alla sua capacità di non dipendere dagli umori e simpatie dei singoli responsabili e dalla capacità di conversione su un progetto condiviso.

Fuor di metafora, deve esistere una programmazione, una valutazione collettiva. Non deve essere tutto affidato alle decisioni "indiscutibili" di un personaggio, per quanto carismatico e sciamanico esso sia. E, all'opposto, un allenatore deve avere il pieno sostegno di una dirigenza che concorda con lui le linee essenziali di ciò che si deve fare.

L'anno scorso, ad esempio, con Behrami, si è assistito alla prevalenza di valutazioni soggettive del mister, in palese contrasto con quelle di chi aveva scelto il giocatore (e di gran parte della critica): il buon Valon è finito nel dimenticatoio perché non "visto"  da De Canio, peggiorando di partita in partita (cosa singolare per un ragazzo di 19 anni). E sì che il Lucano era quanto di più distante ci sia dal carisma sciamanico.

Quest'anno sorge, da un lato, il dubbio che stia capitando la stessa cosa con Gemiti e Cosmi (e Thiago ?).

Il mancato ingresso a Pescara di Gemiti per me è inspiegabile, considerato che a sinistra è addirittura andato Marco Rossi.

A leggere i giornali, sembra il contrario: che il mancino sinistro sia sostenuto dal mister mentre la società lo vuol cedere...

Ma qualcosa non quadra.

Ed è anche stato strano quel richiamo di Cosmi, sui giornali: "Liverani oggi o mai più".

Difficile interpretare segni così contraddittori. Ma attendo la fine del mercato con apprensione.

Chi è abituato a frequentare questo sito sa quanto amiamo Sersone.

Quello che però amiamo di più è una gestione saggia, senza personalismi e protagonismi. L'allenatore deve essere pienamente sostenuto dalla società, ma la programmazione deve venire condivisa dal management.

Voglio essere libero di amare sfrenatamente il Cosmi allenatore e trascinatore, ma non voglio più un Genoa in mano a Santoni e Arruffapopoli. Nè in panchina, né alle scrivanie.

 

so

Muscoli caldi ma cervello freddo !