Fischi ai fischetti (reprise)

Premessa doverosa: la sconfitta di stasera è meritata, per aver regalato il primo tempo a una buona Triestina e per, come ha fatto la Fiorentina sabato scorso, non aver saputo noi essere altrettanto bravi nella ripresa.

Quindi non meniamocelo con i soliti commenti che alla prima sconfitta si ritira in ballo l’arbitro.

Voglio però parlare degli arbitraggi in generale, quasi alla fine del campionato.

Quest’anno in serie B, ma anche il campionato maggiore ha fatto vedere cose clamorose, ne abbiamo visto di tutti i colori. La sensazione è che, dopo l’estate di follia ai vertici della federazione, si voglia deciderlo a tavolino questo campionato; non si spiegherebbe perché squadre come il Messina o il Livorno o la Triestina stessa - stiamo parlando delle società dei presidenti che maggiormente hanno alzato la voce quest’estate -  che non hanno la rosa per poter stare in quelle posizioni, abbiano quasi un piede in serie A, insieme comunque a quelle che, pur essendo più accreditate, erano comunque condotte da presidenti barricadieri come il Palermo e il Cagliari, o molto ben visti come la Fiorentina. Sarà un caso che queste siano le squadre che si giocano la serie A ? Arbitraggi come quello di stasera in Messina-Venezia, o come quello, sempre a Messina, pur in sfavore del Livorno, la dicono lunga su quanto si stia passando il segno della sfacciataggine.

Poi c’erano le società da colpire per il peccato originale dei loro presidenti: il Genoa in B, a cui nella prima parte del campionato è stato tolto molto più di quanto un pur “ragionevole complotto” avrebbe potuto, fino ad arrivare allo scandalo di Bergamo, a mio parere degno di risvolti penali; il Perugia in A, a cui tuttora stanno spezzando le gambe perché Gaucci ancora non ha saputo tacere come invece ha saggiamente fatto Preziosi a un certo punto del campionato.

Oltre a tutto ciò dobbiamo anche misurarci con arbitri palesemente incapaci, come per esempio il Sig. Andrea Romeo da Verona, ballerino mancato e indegno di arbitrare partite del settore giovanile se non di scarso rilievo per le classifiche. Come il Sig. Romeo possiamo nominare i signori Tagliavento, Bertini, Cassarà, Girardi, Dattilo, Nucini, Palanca. Nuove leve dell’AIA, tutti una manica di incapaci, prima ancora che, quando serve, venduti o comunque asserviti al potente (ricordo che il Messina è di fatto società satellite di Moggi). Perché succede questo ? Chiunque conosca anche superficialmente l'ambiente sa che da anni ormai la carriera non si fa per bontà dei mezzi caratteriali, fisici o di conoscenza del regolamento, ma solo ed esclusivamente per clientele, politiche o professionali. Tutti con sponsor ai quali prima o poi il favore lo devi rendere. Un tempo poi i rimborsi spese degli arbitri erano effettivamente tali, e tutti campavano prevalentemente del loro lavoro. Ora un arbitro in CAN percepisce uno stipendio annuale fisso (circa 1500 euro al mese) per allenarsi, più un gettone per ogni partita: 2500 euro (fanno cinque milioni) in serie B e 5000 euro (fanno dieci milioni) in serie A. Ciò significa che il Sig. Romeo, per arbitrare come ha arbitrato stasera, percepisce, dirigendo circa 25 partite tra serie B e Coppa Italia, qualcosa come 80.000 euro all’anno (fanno 160 milioni), il tutto senza spese (le spese di trasferta sono rimborsate a parte, e non mangiano certo in pizzeria) e sarei curioso di sapere anche quanta tassazione abbiano su questi soldi, che temo siano comunque classificati come rimborso spese, perché nominalmente restano dilettanti. Dilettanti però, come vedete, non sono, e quando gli interessi sono così evidenti per forza poi dobbiamo assistere a interi campionati falsati o condotti a piacimento dei vertici.

La soluzione ? C’è. Commissariamento governativo dei vertici in federazione e all’AIA per manifesta incapacità, ricorso abbondante agli arbitri stranieri per le partite di maggior importanza; poi o inquadramento professionale dei settori arbitrali con relativa comparsa di piena responsabilità civile e penale come qualunque lavoratore professionista, sia esso medico o ingegnere o idraulico, oppure ritorno al dilettantismo puro, senza oneri ma anche senza gli onori attuali, e carriera scandita solo dalla soddisfazione di poter arrivare in alto arbitrando bene o almeno dignitosamente (soluzione preferita per il trionfo del calcio sui prati anzichè nelle aule dei tribunali).

Qui invece per lor signori sta diventando un vanto persino perdere la faccia.

Liaigh