Il tempo è galantuomo ?

 

Il tempo sara' anche galantuomo, ma a me ha sempre fregato.

Se ce n'e' troppo arriva la maccaia della noia, altrimenti piu' spesso, sempre piu' spesso, non ce n'e' mai abbastanza e viene ad ammucchiare le cose schiacciando le speranze. Se uno durante questa partita non si e' chiesto almeno 4 volte quale sarebbe stato il destino del grifo, se avesse avuto sin dall'inizio una squadra come questa, allora costui non e' sicuramente Genoano, e se credeva di esserlo allora vada subito in analisi.

E se - come si suol dire - al contrario della sconfitta che e' orfana, questa vittoria ha tanti padri, tra essi bisogna sicuramente annoverare il risveglio dal coma farmacologico in cui era stato indotto De Canio che da qualche partita non sembra piu' essere la dimostrazione che il Prozac dà assuefazione. Ma, soprattutto, il convitato di pietra ha finalmente cambiato sostanza, e la vita gli è stata infine infusa: oggi, a Dio piacendo, abbiamo, sì, una squadra, ma soprattutto abbiamo una societa', con un direttore sportivo, con una struttura, con delle idee, magari non tutte giuste, ma ci sono, con delle scelte, magari non tutte condivisibili: ma ci sono.

Perche' la natura prevede l'errore, considera l'imperfezione, ma aborrisce il nulla ( e Mughini): la teoria del l'"horror vacui" di settecentesca memoria forse e' stata concepita da un Genoano...

Comunque c'è da scommettere che, se per caso il Genoa vincesse anche il prossimo incontro, saremmo tutti lì a fare i conti a quanti punti dista la sesta; se no non saremmo mica genoani...

Cecco Angiolieri