Ma non a nome mio

E come previsto, eccolo: Preziosi vattene. Edulcorato da un filo di blandizie, comprensivo di scuse finali, ma comunque sempre il solito XXX vattene.

Dopo un'estate di silenzio, insieme ai politici amici, ecco che la "tifoseria organizzata" svela finalmente la propria veste, quella rossa, quella delle grandi occasioni. Preziosi vattene. Anzi no. Vattene senza nemmeno provare a fare qualcosa di diverso, nemmeno la fondazione ci piace. Gli imprenditori genovesi ? Al bando anche loro. Tanto poi quando sarà il momento ci diranno che, in fondo, Malacalza è di Piacenza. Però è più simpatico di Preziosi, soprattutto in certi ambienti: Burlando, Pericu, Zara, Repetto, Spinelli. Tutti genoani contenti, il foresto è respinto, Genova ai genovesi. Bravi, bravi tutti. Ma non in nome mio. Io ho firmato un assegno in bianco a Preziosi: l'ho fatto perchè quando ha sbagliato, anche se da gran coglione, l'ha fatto anche per me. L'ho fatto perchè quell'imboscata è stata fatta anche a me, e perchè quell'avviso di garanzia era anche nella mia cassetta della posta. E ora una banda di irriconoscenti vuole decidere per me ? Ma non ci pensiamo proprio.....come me i 15.000 abbonati che hanno condiviso questa battaglia fin da Giugno, che hanno passato un'estate di merda, che hanno riempito lo stadio come se ci fosse stato il Milan anzichè una scarsissima Fermana, meritano più rispetto. I nostri soldi, la nostra bile non verrà sprecata così.

Tutti sappiamo - Preziosi per primo - che sarà inevitabile il suo distacco dal Genoa, e proprio perchè il Genoa sarà sempre nel mirino finchè sarà nel mirino lui, bisogna poter preparare il terreno perchè si possa fare qualcosa di diverso, che non coinvolga noi con lui. Ma non così. Non ora. Quello striscione esposto in questo momento ha lo stesso valore dell'uscita di Vaccari il giorno dopo la condanna: un infamia, per chi tanto ha investito e ora vede "apparentemente" mancare anche gli unici amici, tra tanti nemici, che ha. E non mi si venga a dire che "noi non centriamo", "sono stati loro", "noi eravamo in piazza per Preziosi", "c'è libertà di espressione" e altre menate del genere: la "TO" ha sempre rivendicato compattezza - di più, se ne è fatta forza - e nessuno ora crede che senza la loro accondiscendenza si potesse coprire 100 metri di campo con uno striscione, per di più annunciato.

Io quindi mi dissocio apertamente da questa iniziativa ipocrita, confusionaria e arbitraria: not in my name, non a nome mio.

Genoa, 25 Settembre 2005

Liaigh