Ciao ciao De Canio

 

De Canio si o no ? Tecnicamente ha dimostrato di saper essere un discreto allenatore, e lo si sapeva. La gestione della partita è spesso stata buona, alcune posizioni nuove trovate per qualche giocatore sono state pregevoli, anche se mi resta il dubbio che la scelta di Tedesco a saltare sulla palla sui corner sia perlomeno discutibile quanto lo è stata in certi casi la scelta di non mettere proprio nessuno. Le squadre che ha messo in campo hanno comunque fatto vedere buone cose, a sprazzi. Per vincere però gli sprazzi non bastano, e un buon allenatore è quello che riesce a condurre la sua squadra percependo i momenti in cui la squadra può fare da sola, come contro le grandi, oppure quando ha bisogno di essere sostenuta e magari spronata, motivando tutto il gruppo e, ancor di più, i singoli giocatori. Quest’annata ha dimostrato proprio questo: siamo stati grandi contro le grandi, e comunque nei momenti di difficoltà, quando è impossibile che manchi la giusta tensione; siamo stati però inguardabili contro le piccole, quando la presunzione prendeva il sopravvento. Inutile specificare quanto io ritenga che sia compito fondamentale per un buon allenatore fiutare in anticipo e prevenire i cali di tensione, sia nell’arco di un campionato sia durante una singola partita. Prestazioni come quella di ieri, troppo poche in verità quest’anno, fanno capire che la squadra è composta da giocatori per lo più di categoria superiore (un buon giocatore può giocare male per mille motivi, ma un brocco difficilmente si esprime così): proprio per ciò, e a maggior ragione, la salvezza eventualmente raggiunta alla penultima giornata deve considerarsi un vero e proprio fallimento, senza la possibilità di appellarsi a scuse puerili e, per certi versi, offensive nei confronti di una tifoseria che di calcio vive da centodieci anni. Oltre a ciò si deve additare alla responsabilità del tecnico l’eccessivo peso dato alle simpatie personali: Bjelanovic su tutti, troppo spesso accantonato o rispolverato in occasioni non idonee. Ma non dimentichiamo il desaparecido Boisfer, che avrebbe dovuto essere impiegato più spesso, prima di rompersi, quando a centrocampo si doveva contenere anziché costruire; oppure Behrami, fresco e volonteroso, la cui verve, pur in cambio di una certa anarchia tattica, avrebbe potuto essere sfruttata maggiormente in quelle partite condizionate dall’abulia. Invece spesso piuttosto che ricorrere a quei giocatori senza stravolgere l’assetto della squadra si è fatto ricorso a riposizionamenti su tutta la scacchiera, spostando quindi troppi giocatori dai loro veri ruoli.

Non credo sia un caso che ieri Preziosi, dopo le scuse plateali al pubblico, sia sceso in sala stampa prima del suo tecnico, ne’ che si sia espresso così alla domanda sulla prestazione di Bjelanovic: “Bjelanovic è il nostro cannoniere, è un professionista serio e sarà con noi anche l'anno prossimo; e non dico altro perchè non è il momento". Non credo nemmeno che sia casuale la sparata di De Canio sulle strutture da terzo mondo, un suicidio mediatico calcolato. Sono convinto che il futuro di De Canio non sia a Genova, e della cosa mi rallegro. Penso che potrà fare bene altrove, anche se, come è successo finora, non dovesse mai fermarsi più di due stagioni complete nella stessa società (un motivo ci sarà……). Mi auguro per noi un allenatore più sanguigno, che sappia tenere le redini di una squadra che, finalmente composta dopo tanti anni da giocatori di valore, debba essere gestita più al Pio e nello spogliatoio che in campo. 

Liaigh