Deja vu
di Aglaja
Scusate, se un senso di nausea mi assale e pervade i sensi ed il cuore.
Scusate se, a gola seccata, gorgoglia e si spegne il grido d'amore.
Ripassano nella mia mente immagini e voci lontane e vicine.
Proclami, illusioni, speranze, disfatte, silenzi, sussurri, veleni manfrine.
Traguardi vicini, cadute (im)previste, amori traditi, sirene nefaste.
D'accordo, ci cado ogni volta: ci credo, mi illudo, mi infiammo, mi abbaglio: mi voglio prudente, più scaltra scafata, mi trovo festante, gioiosa, esaltata.
Poi lascio che l'ansia mi prenda, il terrore mi uccida, che il cuore trabocchi.
Vedendo le cose di sempre, come tutte le volte, non credo ai miei occhi.
Eppure rimango ad urlare a piangere a ridere a farmi del male:
sapendo che tutto è già scritto, rimango, da fessa, ancora a sperare.
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