Salutare le sconfitte 

di Cecco Angiolieri

Le sconfitte non sono quasi mai salutari, non fanno quasi mai bene e, di per se stesse, non insegnano quasi mai nulla se non cio' che tutti in generale, e i genoani in particolare, gia' sanno, e cioe' che perdere fa male e butta giu' di morale.

E la sconfitta con il Modena ce la saremmo volentieri risparmiata, sicuri che la virtu' terapeutica della debacle, ammesso sussista, e' comunque certamente inferiore ai vantaggi di un bel pareggio.

Fatta la doverosa premessa, e andando palesemente contro il mio genetico "pessimismo e fastidio" debbo dire che se da una parte non vi e' dubbio che abbiamo disputato una partita certamente non brillante come il primo tempo di Vicenza o del Rimini, e' peraltro vero che la partita, nel bene e nel male l'abbiamo fatta noi, e il Modena non ci ha mai dominato.

Il risultato mi sembra molto piu' frutto di episodi che inevitabille conseguenza di una superiorita' di gioco o di uomini espressa dal Modena.

La minor forza di impatto del Genoa mi sembra invece di vederla negli acciacchi di Milanetto e di Juric, nell'assenza di Greco e nel brutto scherzo che l'emozione dell'esordio ha fatto ad Aurelio.

Sono per il resto fiducioso che la squadra assorbira' senza traumi la sconfitta e Sabato la rivedremo in campo con la stessa determinazione e lucidita' di gioco sino ad oggi dimostrate' infortuni permettendo.

Oh, mio Dio, che ho mai scritto ? Cecco ottimista? Proprio vero che la Genoanita' acceca...

  Genoa, 22 Settembre 2006                         Cecco Angiolieri


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