Presente e futuro
In tanti in questi giorni stanno scrivendo sulla promozione e su ciò che ci aspetta. Ovviamente il mio pensiero parte da lui, il Presidente.
Con
Preziosi abbiamo vissuto due promozioni consecutive, e in due anni abbiamo visto
allestire tre squadre che, relativamente alla categoria che dovevano affrontare,
erano molto forti: una è stata fermata ai box, ma due hanno vinto la corsa.
Credo sia inutile quindi perorare la causa della gestione tecnica dell'era Preziosi.
Semmai si può - anzi, si deve - stigmatizzare la gestione societaria di questi
due anni, che ha vanificato, e quest'anno rischiato di vanificare, quanto di
buono si era fatto in estate. Certi errori non
si devono ripetere, ma resto convinto
che sia più facile che Preziosi faccia tesoro delle musse piuttosto che trovare
un altro Presidente disposto ad investire quanto ha fatto e sta facendo il nostro,
e con la passione con la quale si esprime. Certo che comunque chi fa sbaglia,
e prova ne è che, col senno di poi, l'anno scorso ha sbagliato a non esonerare
Cosmi e quest'anno ha sbagliato ad esonerare Vavassori (per metterci un pensionato,
poi.....). Però in questi frangenti ha dimostrato, in palese contraddizione
con quanto i quattro gatti nerboruti e i loro fiancheggiatori vogliono
far credere, di essere una persona vera: quando con la Salernitana ha visto
il forte rischio di fallire l'obiettivo, dopo il pareggio di Magliocco, è partito
dal Pio per venire a Marassi, per - come dicono lor signori - metterci la faccia.
Solo questo gesto può e deve far ricredere
chiunque abbia dei dubbi sulla persona. Quindi è giusto ripartire da lui
e dalla sua voglia di rivincita, perlomeno pari alla nostra. E farlo dopo che,
con la retrocessione dell'estate scorsa, tutti davano per scontato la scomparsa
di Preziosi dalle scene e il fallimento della società: proprio per ciò ci hanno
assaltato e condannato, ma, grazie a lui e a noi, hanno fallito.
Volevano ucciderci, non ci sono riusciti.
Il futuro passa necessariamente
attraverso la bufera di calciopoli. Io ho chiaro in mente un concetto: se diamo
per buona la pena che ci è stata comminata l'estate scorsa - il
metodo Genoa - quest'anno non si può
prescindere da retrocessioni a catena di tutte le squadre implicate, alcune
anche di due categorie e con revoca di scudetti e penalizzazioni ulteriori.
Se però si vuole restare sulla logica, quella che l'estate scorsa ci faceva
considerare equa per noi una penalizzazione in A o la revoca della promozione
- fino a prova contraria conquistata sul campo fino alla penultima partita -
si può anche considerare, benevolmente, che le squadre implicate abbiano pene
inferiori. Però a quel punto il Genoa DEVE essere risarcito per i danni patiti,
e deve essere riammesso di diritto, senza ripescaggi, in quella categoria che,
dopo due promozioni consecutive, e dopo aver subito una "giustizia"
draconiana - meglio, dopo essere stato giustiziato - ha dimostrato di meritare.
Genoa, 20 Giugno 2006
Liaigh