La Partita Perfetta

di Cecco Angiolieri

Di tutto si puo' eccepire, ma non che questo Genoa non diverta, appassioni e conquisti.

Allora, parlando di pessimismo, devo premettere che che per me, ciò che spesso viene definito pessimismo, o – peggio – negativismo, non è affatto tale, ma rappresenta, invece, niente altro che un sano realismo condito, magari, con una spruzzata di sano cinismo e due gocce di diffidenza, tanto per non cadere nelle illusioni, la  cui frantumazione è tra le cose più dolorose che l’uomo possa conoscere, dopo la cacciata dal paradiso terrestre e la contestazione di un vigile che ti vuol fare la multa perché sotto il sellino della moto porti la  fotocopia della carta di circolazione invece che l’ originale.

In ogni modo, circa il pessimismo - anche se, come sopra detto, impropriamente definito -  sono un esperto, anzi - non cado nella falsa modestia – sono sicuramente tra i più autorevoli catastrofisti del secolo, avendo vinto per ben cinque anni di seguito il Cassandra World Premium di San Francisco, dove, dopo le mie ultime previsioni, sperano che venga presto il “Big One”, il grande terremoto che con la sua distruzione ponga pietosamente fine alle loro angosce.

Però essere pessimisti, non vuol dire avere occhi e orecchie foderati di prosciutto, e tantomeno non riconoscere i segni che la temuta dea speranza questa volta non ti farà crudelmente e inutilmente soffrire.

Perché oggi, pur magari piena di errori, ma ricca di patos  e traboccante di “genoanità” , è stata semplicemente la “partita perfetta”, quella che senza nessun’altra parola, ma solamente attraverso il suo stesso svolgimento spiega cosa vuol dire essere Genoano.

Poi possiamo anche sostenere con una certa ragione che il posto occupato dal Cesena stupisce un poco, perche' sinceramente si e' visto di meglio, in primis il Rimini, che sinora a Marassi e' stata la squadra che piu' ha messo in difficolta' il vecchio Grifo.

Però nonostante il Genoa oggi aveva di fronte una squadra ancora imbattuta e con delle individualita' di tutto rispetto, a cominciare da Papa Waigo, che appartiene a quella categoria di giocatori che non capisci cosa ci faccia in serie B.

Poi, ci sono quelli che non sono affatto pessimisti, e neppure tifosi dell’altra sponda, ma che, per altra ragioni, male, forse malissimo, digeriscono i successi del Genoa.

Da qualcuno di loro ho raccolto tesi secondo le quali i risultati del Genoa sarebbero giustificati da una forma fisica eccezionale e straordinaria che, per le sue stesse caratteristiche, non potra' durare a lungo, dimodoche' da Gennaio in poi (che è diventato le nostre idi di Marzo) si rivivrà il dramma della flessione prima e del crollo poi.

In verità non so esattamente cosa giustifichi i successi del Genoa: molto probabilmente il buon lavoro della società che quest’anno ha ingaggiato un ottimo allenatore e un direttore sportivo capace e preparato: quello che so, invece, è che nulla giustifica loro.

  Genoa, 21 Ottobre 2006                         Cecco Angiolieri


HOME