Il Partitone

di Cecco Angiolieri

Sinceramente  è stato un vero e proprio partitone, senza che si possa parlare di un Genoa irriconoscibile, perchè per quello il Genoa e' apparso riconoscibile, anzi riconoscibilissimo, con tutti i suoi pregi ma anche i suoi difetti messi lì, ben ordinati e in vista, forse solo un po’ attenuati da uno schieramento tattico un po’ più prudente, che lascia meno impietosamente scoperte alcune lacune difensive.

E proprio questo, in fondo, e' stata la nota piu' confortante in prospettiva di medio e lungo termine, che poi e' la cosa che conta di più per chi soffre per il vecchio Grifone: in fondo anche in questo partitone è sempre lui, e non è effimeramente cambiato, e non ha giocato la partita dell’anno come qualche volta capita con le squadre minori davanti agli squadroni.

Invero avevo da qualche parte già scritto che, secondo me, il gioco di Gasperini    prevedeva non tanto una profusione di energie fisiche superiore alla media, quanto, piuttosto, un dispendio di energie nervose - leggi concentrazione per mantenere sempre lucidita' e precisione - questa si, davvero superiore alla media.

Nelle ultime partite questa attitudine della squadra, che contrariamente a quanto si pensa non ha nulla a che vedere con l'impegno, ma piuttosto con la capacità emotiva di gestirlo, si era, forse inevitabilmente, attenuata.

Dovendo fronteggiare la supersquadra, che sembrava un inarrestabile schiacciasassi e per di più con assenze importantissime, come quelle di Milanetto e Rossi, la squadra non si è sciolta, come pure poteva accadere, ma si è unita ancora di più - e, sicuramente, complice anche qualche saggio ripensamento tattico di Gasperini – si è ritrovata a combattere convinta e decisa.

Non avremo davanti sempre la Juve, e sarebbe sufficiente riuscire a giocare come oggi tutte le partite che si aprirebbero radiosissimi orizzonti: naturalmente, così come non avremo sempre davanti la Juve, altrettanto sicuramente non riusciremo sempre a giocare così, ma la strada è quella e tutto sommato la squadra nel suo complesso ha dimostrato di poterla percorrere.

Poi, certo, senza voler urlare al “crucifige” vedi che il buon Barasso, almeno in questo momento, non è assolutamente nelle condizioni psicologiche per poter giocare e Gasperini, a mio avviso, ha fatto un  errore nel farlo giocare.

Il nostro portiere ha sicuramente dei numeri, ma in questo momento è in una grave crisi e mi sembra per nulla tranquillo: oggi non ha azzeccato una sola uscita, ma si vedeva chiaramente che i suoi non erano tanto errori tecnici, quanto frutti avvelenati di una situazione emotiva molto critica...

Vedi, con altrettanta evidenza, la mancanza di una punta vera, in presenza della quale Greco - ad esempio, ma non solo lui - diventerebbe devastante.

E vedi anche l’importanza di Bega nella difesa, che tra l’altro sembra ora più protetta dal centrocampo senza lo schieramento delle tre punte.

Le premesse, dunque, ci sono e sembrano davvero promettenti: speriamo che la società le sappia coltivare al meglio...

Genoa, 2 dicembre 2006                       

  Cecco Angiolieri


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