La cosa migliore

di Cecco Angiolieri

Per me la cosa migliore della partita è stato il calo del 2° tempo, senza il quale, sinceramente, mi sarei sentito davvero a disagio, giacchè il primo tempo è stato davvero un oltraggio al masochismo e al “pessimismo e fastidio” che ogni vero Genoano custodisce gelosamente nel suo cuore e nel suo cervello.

Il calo c’è stato, innanzitutto perché era inevitabile che ci fosse, in quanto il gioco di Gasperini prevede una concentrazione totale ed assoluta, con automatismi di schemi e di movimenti che dovrebbero essere assimilati quasi come riflessi condizionati.

Requisiti che - sembra quasi banale dirlo - è impossibile acquisire e mantenere in modo costante per tutta la partita , specie con una squadra assemblata da pochissimo tempo e con in campo forse nessun giocatore già precedentemente “educato” dal Mister.

Ma c’è una migliore e più profonda ragione per la quale il secondo tempo mi è piaciuto più del primo: la reazione del Grifo che dopo il pareggio del Vicenza e la contestuale espulsione di Barasso, pur rimasto in dieci e in trasferta, ha ripreso il pallino del gioco fino a riprendere il vantaggio.

E in questo mi piace pensare che un po’ dell’eredità del Vava ci sia rimasta, perché ho sempre pensato che le squadre mantengano un’anima, anche se cambiano tutti i giocatori: e allora, in un momento in cui tutti – più che giustamente, si intende – tessono lodi a Gasperini, mi piace andare con la memoria il Vava, con i suoi eloquentissimi silenzi, anche perché sarebbe meglio non dimenticare mai quello che sarebbe accaduto se il Genoa non fosse riuscito a risalire immediatamente nei professionisti, vincendo un campionato la cui navigazione, già di per sé difficilissima, era iniziata, e - quel che peggio - proseguita contrastata da evidentissime correnti contrarie.

E già che ci siamo, non mi sottraggo al commento sulla lettera della società pubblicata a pagamento sui principali quotidiani sportivi, dicendo subito che mi piace nella forma, nei toni e nei (sacrosanti) contenuti: non è una protesta e neppure una lamentela, mi sembra invece una giusta presa di posizione per costituire un punto fermo in base al quale molti, e non solo i Genoani, dovrebbero riparametrare più di una valutazione.

E l’iniziativa mi piace anche perché è inevitabile per me ripercorrere i sentieri della memoria quando un piccola – grande associazione di tifosi - parlo dei Grifoni in rete, di cui tutti i Druidi facevano in allora parte - comprò una pagina sulla Gazzetta dello Sport per cercare un Presidente per quel così amato e bistrattato Grifone.

Mi piace pensare che l’iniziativa della società sia stata in qualche modo modellata sulla nostra: non so sei sia proprio così, ma pensarlo credo che sia,almeno per me, la cosa migliore.

  Genoa, 9 Settembre 2006                         Cecco Angiolieri


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