Uomini e caporali 

di Cecco Angiolieri

Leggo su un quotidiano che il Sig. Garrone, avrebbe dichiarato ad alcuni giornalisti di aver parlato ad un importante dirigente della Fondazione Rossoblu' esternandogli la sua sarcastica proposta di far classificare il Luigi Ferraris come patrimonio dell'unesco.

A dire il vero la prima riflessione che spontanea e' sorta nella mia ormai usurata mente riguarda il fatto che il sig. Garrone non riesca mai,assolutamente mai, ad abbandonare quell'atteggiamento di arrogante e infastidita superiorita' che manifesta puntualmente quando tratta di situazioni o persone che in qualche modo si contrappongono al suo modo di pensare o ai suoi interessi.

Non e' certo un caso che non una sola volta in qualsiasi tipo di Polemica,anche non calcistica, il sig. Garrone mai abbia usato l'ironia, e non abbia una sola volta toccato i tasti dell'humor, ma abbia sempre usato la mazza ferrata del sarcasmo, alternandola, per i momenti seriosi alle corde dell'indignazione.

Per lui e' cosi': a chi gli si contrappone non riconosce mai un pensiero, magari non condiviso, ma comprensibile o anche solo legittimo, e neppure gli riconosce il semplice diritto di avere torto: chi gli si contrappone e' necessariamente o un cretino o in malafede con alte probabilita' di cumulare entrambe le caratteristiche.

Non avrei mai pensato in vita mia di dover (e voler) difendere Spinelli ma quel riferimento sulle suo origini non Genovesi - comprensibile solamente in un contesto di discussione da bar corredata dall'assunzione preventiva di almeno due negroni - e' francamente indegno di una persona quale quella che il Sig Garrone vorrebbe essere e nel ruolo che - pare nolentemente - riveste.

Del resto lo stile ha qualcosa di curiosamente comune con la storia: chi non ce l'ha non puo' darsele.

E forse neppure capirle.

  Genoa, 23 Settembre 2006                         Cecco Angiolieri


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