Va bene che è calcio di Agosto, acuto di provvisorietà in un mondo fatto di incertezza, ma certe partite ti rimangono addosso con il sentore della speranza e il terrore della disillusione che tanto è più forte quanto è più intenso il profumo.

Però, santo Dio, lasciate anche ad un pessimista cosmico come me, godersi per un attimo questo momento davvero magico.

La squadra non solo gira solida e quadrata, ma con quelle triangolazioni decise e precise, quasi secche, con palla rigorosamente a terra, sembra diretta dal cielo, dandomi l’impressione che sia ancora tra noi quell’incredibile ”infame”, poi un po’ troppo tardi (e con molto cattivo gusto)  riabilitato e redento.

Certo che Gasperini, sul quale – lo confesso – avevo qualche pregiudizio, non del tutto estraneo al licenziamento di Vavassori, che, sinceramente, non mi aveva fatto piacere neppure un po’(e non solo per ragioni etiche), ha dimostrato, quantomeno,  di avere idee molto chiare e precise, e di averle trasmesse alla squadra in modo davvero efficace.

Intendiamoci, e ripetiamolo, è calcio di Agosto, e non sarebbe saggio prendere per oro colato quelli che sono semplicemente buoni segnali, ma sarebbe anche ingeneroso e poco oneste  far finta di nulla, senza vedere  giocatori che, dopo davvero molto tempo, appena ricevuto il pallone sanno che fare, senza dover girare la testa a cercare l’ispirazione, come tante, troppe (il più delle) volte abbiamo visto.

Certo, non possono neppure mancare spunti di riflessioni, guardando in retrospettiva, non dimenticandosi che siamo riusciti ad uscire dall’incubo della “C” (e dall’inevitabile fallimento derivante da una eventuale prolungarsi della permanenza)  per un vero e proprio pelo, e in quest’ottica non si può, ad esempio, non riflettere su quanto sia stato negativa la cessione di Greco, perché con un attaccante così, è lecito pensare che forse ci saremmo evitati tante sofferenze.

Ora non resta che augurarsi che l’organico venga completato con uno o al massimo due pedine di qualità (per carità non di più) e che la dirigenza faccia come gli orsi bruni del Nord America e vada  in letargo da Novembre a Marzo.

Due note a margine: una che mi è piaciuto rilevare e l’altra molto meno.

La prima riguarda lo striscione “La vostra serie A dimostra lo schifo che questo calcio fa”  che esprime una tanto penosa quanto indubbia verità e la seconda riguarda lo striscione i cui autori  sono probabilmente i “veri ultras” (pensate un po’ cosa devono essere quelli finti) e che recitava:”Noi ci siamo e facciamo il cazzo che vogliamo”, a voler sottolineare l’indipendenza e l’autonomia di questo nobile e peraltro non meglio individuato gruppo da qualsiasi strumentalizzazione.

Peraltro bisogna onestamente ammettere che lo striscione contiene due verità assolutamente incontestabili: la prima verità è che questi (purtroppo per il Genoa ) ci sono; la seconda è che certamente fanno quello che  vogliono, perché fossero mai nascostamente“etero-diretti”, per quanto idiota fosse la mente occulta, si comporterebbero più intelligentemente.

Fossi Preziosi, per il quale costituiscono una sorta di assicurazione sulla vita, forse quasi  li amerei: ma per me come per altri molti Genoani - che non solo non sono il Presidente, ma che sanno benissimo distinguere e separare il bene e il destino di Preziosi da quelli del Genoa, e che proprio per questo non hanno votato la loro vita alla contestazione assoluta e a prescindere della sua persona -  sopportarli talvolta diventa davvero faticoso.

  Genoa, 24 Agosto 2006                         Cecco Angiolieri


HOME