Il lunedì è del vigile urbano: si alza assonnato e va contromano.

Il martedì è dell'oculista: ha perso i clienti per una svista. 

Il mercoledì è dell'avvocato: si fa difendere da un imputato.

Il giovedì è del poliziotto: ruba le scarpe a un galeotto.

Il venerdì è dell'equilibrista: ha le vertigini e non scende in pista.

Il sabato invece è dell’ammiraglio, colato a picco per uno sbaglio.

La domenica è del generale: perde sempre a battaglia navale.

A me non rimane nemmeno un giorno: tolgo il disturbo e mi levo di torno.

 DINO TICLI "Filastrocche"

Seguire le vicende del Genoa non induce mai pensieri banali.
Vi alligna un campionario di (rari) splendori e (frequenti) miserie, che le rendono divertenti come una fiction e istruttive come la storia antica. (divertenti per i Ciclisti e istruttive per le Vecchie Badesse come me, ovviamente)

                                                                Il Principe Myskin e le sue sorelle

Questa volta voglio parlare della Galleria dei Personaggi del Tifo Genoano.

Il tifo genoano è un po' come la Commedia dell'Arte: ci sono delle Maschere che tornano sempre, anche se le persone cambiano e, addirittura, le stesse persone spesso recitano in modo assai convincente più parti (anche questa è una forma di risparmio, si direbbe a Genova..).

Negli ultimi mesi prima della fine del campionato 2005, ad esempio, e fino alla prima parte della sofferta estate dei processi esemplari, prevaleva il tipo del Gonzo Furbo.

GONZO FURBO

I suoi tratti caratteristici erano una ingenuità colossale associata a un'opinione altissima della propria furbizia.
Così, in un primo tempo,  non si contavano quelli di noi che, nei bar reali e in quelli virtuali di internet e usenet, gridavano a gran voce che sarebbe stato tutto a posto: bastava che Preziosi comprasse qualche partita, non come quello che a Ravenna aveva avuto il braccino corto..
Poche settimane dopo, callidissimi, preso atto di qualche... inconveniente, ecco moltissimi a sbandierare ai quattro venti che tutto si sarebbe risolto con qualche punto di penalizzazione.
Ricordo giuristi, ludicissimi quando non si tratta di rossoblu, sostenere disinvoltamente questa tesi, pur a fronte di norme del codice sportivo chiarissime: retrocessione avrebbe dovuto essere, senza scampo.
Ma, diceva ai quattro venti il Gonzo che è in noi: noi siamo Amici di Moggi, saranno 4 punti, alla peggio 9 in primo grado, e poi la aggiustiamo.
Chissà che la sanzione esemplare ed esagerata della Serie C non sia anche dipesa dalla necessità di spazzare il campo da questi sospetti.
Io, ad esempio, non lo escluderei del tutto.

Ecco allora che un nuovo personaggio sale al proscenio: il Moralista a Eclissi.

 MORALISTA A ECLISSI

Lo riconoscevi perché, pubblicamente, sbandierava l'infamia della condotta dei Dirigenti genoani, ti spiegava con aria inesorabile che il fatto che il Torino avesse, nel caso, tentato di comprare il Venezia non "significava niente", perché noi dovevamo denunciarlo, sparargli, farci il segno della Croce, ritirarci in un eremo.
Magari provavi a fargli notare che poche settimane prima quasi quasi si offriva di portare lui una valigetta in Laguna e, poco dopo, ripetevamo insieme, riempiendoci la bocca, la lista degli Amici del Presidente, una litania simile alla formazione della Juve dei tempi d'oro, ma niente da fare.
Il Moralista, qualcuno lo ha notato ?, si trovava immediatamente d'accordo con l'altra maschera, quella del Doriano in Visita (alla Veglia Funebre), cui non pareva vero di assistere a tanta dovizia di buffe disgrazie da parte di parenti del defunto così fessi.

DORIANO IN VISITA

Il Moralista a eclissi, peraltro, in privato, ti diceva che non c'era niente da fare: se uno è fesso deve essere punito. Strano concetto dell'etica, dove il peccato è farsi scoprire, non rubare.

Passano ancora pochi mesi ed ecco farsi avanti prepotente, in tutti i suoi quarti di nobiltà, il più grande di tutti.
L'Ammiraglio nella Tinozza.

L'AMMIRAGLIO NELLA TINOZZA


Questo è il genoano che è, genuinamente, convinto di poter guidare, lui solo (e poco importa se gli ammiragli sono diecimila e non sono in due a pensarla nello stesso modo), le sorti del Genoa verso gli approdi del Bene Finale.
L'Ammiraglio nella Tinozza ha migliaia di pregi e un solo difetto: non ricorda nulla.
Non si ricorda che aveva portato una sciarpa allo sceicco, dei croccantini al Cane Gunther, del toner per il fax di Sogliano.
Non si ricorda di essersi incatenato per salvare il Ferraris e non si accorge di portare acqua a un pretendente al Genoa con interessi nell'edilizia... magari nella costruzione di impianti sportivi, magari stadi. E, se se ne accorge, pensa di essere lui a manovrare il gioco.
Non si ricorda di aver urlato infame a Scoglio e aver fatto - metaforicamente - a gara per portarne le bara.
Non si ricorda di aver scritto a Bagnoli "liberaci dai tuoi problemi". A proposito: questo, sì, è il gesto sportivo più infame che ricordi di aver fatto, sia per l'allusione meschina a un dramma personale, sia per l'irriconoscenza all'uomo che in 113 anni di storia ha fatto il maggior bene al genoa e ai genoani.

L'Ammiraglio nella Tinozza argomenta l'imperativo morale superiore di mugugnare, brontolare, contestare, ovviamente durante il campionato, e meglio ancora se prima di partite decisive.

Io credo che Alessandro Manzoni, se fosse nato a Marassi, avrebbe fatto portare da Renzo all'Avvocato Azzeccagarbugli non dei capponi ma dei Grifoni ...

Ma non c'è da stupirsi: Genova è una città meravigliosa ma la abitiamo noi genovesi: se la abitassero gli Americani la California sarebbe una zona depressa convenzionata con le Asl.

Genova è la città dei veti incrociati e del piccolo cabotaggio, dei tanti piccoli e grandi ingegni che, per trovare spazio, devono varcare l'Appennino.

Genova era così anche all'epoca dei Fieschi e dei Sauli : volete che basti  un pallone di cuoio a farla cambiare ?

 Genoa, 26/03/06                                                                                                                    

   PRINCIPE MYSKIN

illustrazioni di AGLAJA

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