Seguire le vicende del Genoa non induce
mai pensieri banali. Vi alligna un
campionario di (rari) splendori e (frequenti) miserie, che le rendono
divertenti come una fiction e istruttive come la storia antica. (divertenti
per i Ciclisti e istruttive per le Vecchie Badesse come me,
ovviamente)
Il
Principe Myskin e le sue sorelle
Questa volta voglio parlare della Galleria dei Personaggi del
Tifo Genoano.
Il tifo genoano è un po' come la Commedia dell'Arte: ci
sono delle Maschere che tornano sempre, anche se le persone cambiano
e, addirittura, le stesse persone spesso recitano in modo assai convincente più
parti (anche questa è una forma di risparmio, si direbbe a Genova..).
Negli ultimi mesi
prima della fine del campionato 2005, ad esempio, e fino alla prima parte
della sofferta estate dei processi esemplari, prevaleva il tipo del
Gonzo Furbo.
GONZO
FURBO
I suoi tratti caratteristici erano
una ingenuità colossale
associata a un'opinione altissima della propria furbizia. Così, in un
primo tempo, non si contavano quelli di noi che, nei bar reali e in
quelli virtuali di internet e usenet, gridavano a gran voce che sarebbe stato
tutto a posto: bastava che Preziosi comprasse qualche partita, non come
quello che a Ravenna aveva avuto il braccino corto.. Poche settimane
dopo, callidissimi, preso atto di qualche... inconveniente, ecco moltissimi a
sbandierare ai quattro venti che tutto si sarebbe risolto con qualche
punto di penalizzazione. Ricordo giuristi, ludicissimi quando non si tratta
di rossoblu, sostenere disinvoltamente questa tesi, pur a fronte di norme del
codice sportivo chiarissime: retrocessione avrebbe dovuto essere, senza
scampo. Ma, diceva ai quattro venti il Gonzo che è in noi: noi siamo Amici
di Moggi, saranno 4 punti, alla peggio 9 in primo grado, e poi la
aggiustiamo. Chissà che la sanzione esemplare ed esagerata della Serie C non
sia anche dipesa dalla necessità di spazzare il campo da questi
sospetti. Io, ad esempio, non lo escluderei del tutto.
Ecco allora che
un nuovo personaggio sale al proscenio: il Moralista a Eclissi.
MORALISTA
A ECLISSI
Lo
riconoscevi perché, pubblicamente, sbandierava l'infamia della condotta dei
Dirigenti genoani, ti spiegava con aria inesorabile che il fatto che il
Torino avesse, nel caso, tentato di comprare il Venezia non "significava
niente", perché noi dovevamo denunciarlo, sparargli, farci il segno della
Croce, ritirarci in un eremo. Magari provavi a fargli notare che poche
settimane prima quasi quasi si offriva di portare lui una valigetta in Laguna
e, poco dopo, ripetevamo insieme, riempiendoci la bocca, la lista degli
Amici del Presidente, una litania simile alla formazione della Juve dei tempi
d'oro, ma niente da fare. Il Moralista, qualcuno lo ha notato ?, si trovava
immediatamente d'accordo con l'altra maschera, quella del Doriano in Visita
(alla Veglia Funebre), cui non pareva vero di assistere a tanta dovizia
di buffe disgrazie da parte di parenti del defunto così fessi.
DORIANO
IN VISITA
Il
Moralista a eclissi, peraltro, in privato, ti diceva che non c'era niente da
fare: se uno è fesso deve essere punito. Strano concetto dell'etica, dove il
peccato è farsi scoprire, non rubare.
Passano ancora pochi mesi ed
ecco farsi avanti prepotente, in tutti i suoi quarti di nobiltà, il più grande
di tutti. L'Ammiraglio nella Tinozza.
L'AMMIRAGLIO
NELLA TINOZZA
Questo è il genoano che è,
genuinamente, convinto di poter guidare, lui solo (e poco importa se gli
ammiragli sono diecimila e non sono in due a pensarla nello stesso modo),
le sorti del Genoa verso gli approdi del Bene Finale. L'Ammiraglio nella
Tinozza ha migliaia di pregi e un solo difetto: non ricorda nulla. Non si
ricorda che aveva portato una sciarpa allo sceicco, dei croccantini al Cane
Gunther, del toner per il fax di Sogliano. Non si ricorda di essersi
incatenato per salvare il Ferraris e non si accorge di portare acqua a un
pretendente al Genoa con interessi nell'edilizia... magari nella costruzione
di impianti sportivi, magari stadi. E, se se ne accorge, pensa di essere lui
a manovrare il gioco. Non si ricorda di aver urlato infame a Scoglio e
aver fatto - metaforicamente - a gara per portarne le bara. Non si
ricorda di aver scritto a Bagnoli "liberaci dai tuoi problemi". A proposito:
questo, sì, è il gesto sportivo più infame che ricordi di aver fatto, sia
per l'allusione meschina a un dramma personale, sia per l'irriconoscenza
all'uomo che in 113 anni di storia ha fatto il maggior bene al genoa e ai
genoani.
L'Ammiraglio
nella Tinozza argomenta l'imperativo morale superiore di mugugnare,
brontolare, contestare, ovviamente durante il campionato, e meglio
ancora se prima di partite decisive.
Io
credo che Alessandro Manzoni, se fosse nato a Marassi, avrebbe fatto
portare da Renzo all'Avvocato Azzeccagarbugli non dei
capponi ma dei Grifoni ...
Ma non c'è da stupirsi: Genova è una città meravigliosa ma
la abitiamo noi genovesi: se la abitassero gli Americani la California
sarebbe una zona depressa convenzionata con le Asl.
Genova è la città dei
veti incrociati e del piccolo cabotaggio, dei tanti piccoli e grandi ingegni
che, per trovare spazio, devono varcare l'Appennino.
Genova era così
anche all'epoca dei Fieschi e dei Sauli :
volete che basti un pallone di cuoio a farla cambiare ?
Genoa, 26/03/06
PRINCIPE
MYSKIN
illustrazioni
di AGLAJA
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