Conferme

A volte, per intuire la verità, basta leggere.

Vediamo come gli argomenti che riempiono le pagine dei quotidiani di questi giorni trovino puntuali riscontri nel passato: basta sfogliare le pagine giuste, e aver voglia di farlo.

Garrone si difende dalle accuse mosse dalla procura di Napoli sostenendo che anche le ricerche esperite presso il comune di Genova non hanno trovato alcun rapporto del comune stesso con la persona di Pairetto. Noi però sappiamo che Pairetto, fonte Gazzetta dello Sport e altre, ha interessi per quote cospicue nella rappresentanza italiana di Carrefour, multinazionale francese. Sfogliando il Secolo del 15 Agosto del 2004 per combinazione leggiamo un articolo dal titolo "Carrefour a Fegino, lo stop di Tursi". In questo articolo, dal quale già emerge che una ditta in cui Pairetto ha interessi ha effettivamente avuto contatti con l'amministrazione comunale, leggiamo in particolare: "Un centro commerciale di 40 mila metri quadrati, con ipermercato di 8.000 metri quadrati, negozi, bar, ristoranti, palestre, attività ludiche e un autosilo seminterrato da duemila posti. Tutto circondato da un parco pubblico di uguale superficie, dominato dalla settecentesca Villa Spinola Parodi. E' il progetto che il colosso francese Carrefour vorrebbe realizzare nell'area ex Continentale Italiana, a Fegino. Progetto bocciato però dalla giunta comunale «perché - sottolinea l'assessore ai Lavori pubblici e alle Attività produttive Claudio Montaldo - è in contrasto sia col piano regolatore sia col piano commerciale». Di per se la cosa non appare molto interessante, se non in un passaggio successivo: "Si parla di un investimento vicino ai 200 milioni di euro per l'acquisto dalla Ecoge (tramite l'immobiliare "Gamma" di Terni), la bonifica dell'area di 95 mila metri quadrati in via Ferri, dove un tempo sorgevano i depositi petroliferi". Petroliferi ? Ma petrolifero a Genova cosa vuol dire, da sempre ? E poi ancora un passaggio, è significativo: "In cambio del via libera al centro commerciale, Carrefour si sarebbe fatta carico del riordino complessivo della viabilità a Fegino. Il piano prevede la costruzione di una mega rotatoria su due livelli, utilizzando una superficie di circa 7.000 metri quadrati che sarebbe stata trasferita dai privati al Comune." Di questa "mega rotatoria su due livelli" e della "Cittadella dello sport" poi si parla diffusamente, anche per bocca di Garrone (anche in diretta a Primocanale), in numerosi - almeno dieci - articoli pubblicati dal quotidiano genovese tra il 10 e il 20 Ottobre 2003, tutti riguardanti questa volta lo stadio di Trasta (da Trasta a Fegino il passo è molto breve, in effetti.....). Tornando indietro ancora nel tempo, scoviamo ancora un'altra perla del Signor Garrone, fedelmente riportata dal Secolo del 1/3/2003: "In questa città un po' addormentata - ha ribadito Garrone - sento l'esigenza che il Genoa finisca in buone mani, per costruire insieme la cittadella dello sport. Nello sport e nel calcio in particolare, il cuore e i sentimenti dei tifosi vanno rispettati, ma bisogna rendersi conto che chi comanda è il business e valgono le regole degli affari". Forse quelle di Preziosi non sono state ritenute "buone mani", chissà.

Chi si occupò invece fattivamente di questi progetti, sia di Carrefour che di Trasta ? Ma una vecchia conoscenza dei genoani, ovviamente: "Il gruppo Giacomazzi ha individuato nove siti potenzialmente in grado di attrarre, a diverso titolo, investitori nazionali e stranieri", recita il Secolo del 12/10/2003. Guarda caso un gruppo che all'epoca Dalla Costa, e anche prima, volteggiava con spirali sempre più ristrette sul Grifone agonizzante.

Forse quindi qualche interesse comune, e qualche tentativo di spintarella reciproca, nel triangolo Erg - Tursi - Carrefour (Pairetto) si potrebbe anche ipotizzare, chissà.

Come vedete, cari ragazzi, verba volant, ma scripta manent. E a volte un buon archivio vale più di mille smentite.

Ah, a proposito: vogliamo leggere insieme le prime parole dell'articolo con cui lo stesso giornale (20 Maggio 2002) commentava il 2 a 1 della Samp sul Como decisivo per la salvezza della nuova società appena acquistata da Garrone in serie B ? "Flachi, sempre lui. E’il numero 10 a togliere le castagne dal fuoco contro il Como, segnando il primo gol (2-1 il risultato finale) e facendo compiere alla Sampdoria un balzo, forse decisivo, verso la salvezza. Sembrava stregata la partita con i già promossi lariani, che pure in campo non si dannavano l’anima, nonostante le dichiarazioni di guerra, in settimana, del presidente Preziosi.". E ancora : "Anche perché il Como ha proseguito al piccolo trotto, accettando di fatto il verdetto che si stava materializzando" Forse che con qualche cimice al posto giusto si sarebbe scoperto qualcosa di interessante, chissà.

Ad maiora

Genoa, 16 Giugno 2006

Liaigh 

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