Cartellini a vanvera

Vorrei riparlare un po' di arbitri e arbitraggi, e vorrei farlo, rispetto alle ultime sciagurate direzioni arbitrali che abbiamo subito, dopo una partita vinta e in cui una decisione arbitrale dubbia ci ha, minimamente per altro, favorito.

Il mio è un grido di allarme: troppi cartellini nel campionato italiano. Di questo passo le partite verranno decise sempre più spesso dagli arbitri anzichè dai pedatori, e ora, con l'estensione elettronica via radio del potere decisionale anche ai guardialinee, di protagonisti in campo non ne abbiamo più uno solo ma tre. Partite come quella di Crotone o quella col Brescia, più che corrette, non possono finire sempre con un espulso e spesso con una selva di ammoniti che un tempo si vedevano solo in partite definite al calor bianco. Le nuove regole hanno portato a una serie di ammonizioni assolutamente illogiche, quando addirittura non dannose per lo spettacolo: passi per la trattenuta della maglia, ma il fallo da dietro, per esempio, non è sempre da prendere alla lettera come fanno gli arbitri nostrani, semplicemente valutando la posizione dei giocatori. Per non parlare poi delle ammonizioni per esultanza o di quelle per "comportamento non regolamentare" quando si va a prendere il pallone in fondo al sacco dopo un goal per fare presto. La prima ammonizione di Piocelle ieri (comunque colpevole perchè il secondo giallo era sacrosanto e sapeva di averne già uno sulla gobba), per un banale fallo di mano a centrocampo, era per esempio evitabilissima. Come la successiva di Gasparetto per aver concluso un'azione subito dopo il fischio. Non è un caso quindi che da mesi ormai le proteste del pubblico, a Marassi come in altri stadi, non siano più per le decisioni tecniche, ma prevalentemente per quelle disciplinari, anche perchè più nuove regole introduci, più aumenti il potere discrezionale dell'arbitro, e quindi maggiormente li esponi a difformità di comportamento spesso marchiane, come se già la scarsa preparazione non bastasse a renderli assolutamente inadeguati al campionato più bello del mondo. E anche perchè se certe regole le applichi "sempre" alla lettera, alcune partite non le finisci per mancanza del numero legale, e a fine campionato giocano le formazioni primavera per le troppe squalifiche. 

Il calcio non è uno sport per signorine, dovremmo ricordarcelo anche quando si esagera nel fair play col giocatore a terra. Ma questo l'avevamo già detto fin dal 2004.

 

Genoa, 25 Marzo 2007

Liaigh