Parliamoci chiaro

 

Va bene che Genoa è il massimo produttore mondiale di mugugno e la capitale dell'eccesso, ma a volte si raggiungono livelli da fantascienza.

La squadra è neopromossa dalla serie C, dopo un solo anno.

L'anno scorso si diceva che se non si fosse ritornati immediatamente in B sarebbe stato il Disastro, l'Apocalisse, il Fallimento, la Vergogna Epocale. Ma, tanto per rendersi conto della realtà, consideriamo che il Napoli, ambiente sportivamente, economicamente e politicamente importante, non riuscì a centrare l'obiettivo al primo colpo.

Quest'anno la società, vista anche la difficolta' del particolare campionato di serie B che si andava a vivere, ha fatto la scelta - secondo me - più sensata e intelligente: puntare su un allenatore auspicabilmente in grado di progettare un futuro a medio termine, investire su giovani vogliosi (Manuel Coppola, sto parlando di voglia di calcio eh, non fraintendere ) e migliorare via via, senza panico e nevrosi.

Sarebbe produttivo che le ansie, che per il momento - e a differenza che nel recente passato - non sembrano affliggere la società, fossero bandite anche dai tifosi.

A proposito, si è notata, almeno fino a Genoa Crotone, una gestione eccellente del "gruppo" che, evidentemente, è merito dell'area tecnica, dal Direttore Sportivo al Team Manager, passando per il Mister, e, ovviamente, di chi li ha scelti e ha instaurato con loro rapporti saggi ed equilibrati.

Continuino tutti così, per carità, lasciando fuori gli spifferi.

Sarebbe anche produttivo, ma questo forse è chiedere troppo , che gli isterismi fossero banditi dal circolo vizioso "Tonio me tucca - Tuccame Tonio" (come diceva mia nonna quando mio fratello e io ci facevamo i dispetti) che caratterizza i rapporti - un po' nevrotici, diciamolo - tra tifosi genoani e giornalisti genoani. E' veramente difficile, infatti, dire se venga prima il masochismo tafazziano e boccalone del tifoso medio o la (comprensibile) volontà di vendere copie e fare audience dei media locali, spesso genoani ancor più patologicamente in preda al panico. Annoto in proposito che c'è - veramente - molto più equilibrio e buon senso nel gruppo di Signore Urlatrici degli ultimi gradoni in alto della Nord di Sopra che in molti altri contesti.

I fatti sono:

a) la squadra ha giocato la prima parte del campionato benissimo, meglio di quanto ha fatto, per quanto ricordi, negli ultimi 35 anni - e questo già è un risultato che rimarra' negli annali, anche se tutto finisse ora e, come con Genoa Crotone, riprendessimo con gli schemi alla Pippo Marchioro (del resto li abbiamo visti per decenni, ci siamo abituati);

b) in una cultura calcistica come quella italica, dove viene premiata più la fase difensiva che quella offensiva, la Juventus (che ha di gran lunga la difesa più solida) vincerà presumibilmente con un buon distacco, e il resto è fuffa;

c) il campionato di serie B si decide nel girone di ritorno (il che non vuol dire che dobbiamo spararci perché siamo in testa alla classifica ora che siamo nel girone d'andata, ma che bisogna sempre cercare di fare più punti possibile ma non illudersi mai: la testa dai pedali si deve alzare alla fine);

d) considerata la forza dei concorrenti e la posizione di neopromossa, per il Genoa arrivare quarto, ripeto quarto sarebbe un risultato ottimo e ogni cosa di più, in proporzione, equivarrebbe, in serie A, a uno scudetto;

e) uno scudetto è un sogno: è giusto e doveroso lottare con il massimo delle forze per raggiungerlo ma la cosa più importante è mantenere muscoli caldi e cervello freddo, con la consapevolezza che non raggiungerlo non è una sconfitta, la sconfitta sarebbe non aver lottato (magari perché persi a litigare a metà salita);

f) molto onestamente e responsabilmente, questo e' quello che continua  a ripetere la dirigenza.

Se poi... qualcuno... venisse ceduto in prestito a una agenzia stampa della Patagonia, non mi lamenterei. 

Solo in prestito e anche senza prima infortunarsi al ginocchio .

 

 

 

 

 

 

Genoa, 2 novembre 2006

Principe Myskin

 

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