La mente è come un paracadute, funziona solo se è aperta - Frank Zappa

 

 

Tra le tante reazioni, spesso pelose e interessate, che si sentono, rispetto alla vicenda di Capitaliopoli, un'altra che colpisce è quella secondo cui, comunque, i genoani dovrebbero tacere, siccome sostenitori di una squadra già definitivamente condannata per illecito sportivo.

L'obiezione, come tante analizzate in questa sede, è abbastanza bislacca.

Indubbiamente, che soggetti condannati per violazioni disciplinari pretendessero di ergersi a moralizzatori del costume sarebbe cosa stonata.

La questione, però, è diversa e due sono gli aspetti da considerare.

Il primo, che sarebbe bello qualcuno riconoscesse, è che il Genoa ha pagato la sua pena: promosso in serie A dopo aver comprato una partita con l'ultima in classifica e già retrocessa, ha giocato un campionato in C1. Chi paga il suo debito con la giustizia, specie in Italia, paese di condoni, di dimissionari ad orologeria e di residenti di comodo in Svizzera, non merita certo una medaglia, ma sicuramente merita rispetto.

Il secondo è che, per quanto nell'era del telecomando la capacità di fare distinzioni sembri essersi estinta (non è vero che non esistono più le mezze stagioni: non esistono più i neuroni), una cosa è fare i maestri di morale, un'altra è cercare di fare un ragionamento in termini di equità.

Valutiamo allora la sentenza di primo grado, ricordandoci che non è definitiva, ed esaminiamola in termini di mero diritto e, crediamo, equità.

Esaminiamo, ancora una volta, la posizione della Fiorentina. Se non ci inganniamo, la società viola è stata riconosciuta responsabile diretta di tre illeciti sportivi  aggravati (in relazione alle partite Chievo - Fiorentina, Lazio - Fiorentina e Lecce - Parma).

Rileviamo che il Genoa fu ritenuto responsabile diretto di un illecito sportivo aggravato e ricordiamo che, in pura teoria, a ciascun illecito può corrispondere la retrocessione di una serie.

Nel caso del Genoa ciò è successo (ed in effetti la sanzione inflitta al Genoa, sotto questo aspetto, è conforme al diritto).

Poiché, però, il diritto deve essere anche dominio del buon senso e della equità, deve esistere una proporzione rispetto al caso dei gigliati (dato per accertato quanto affermato in sede non definitiva).

In effetti, qualcosa più di un dubbio sorge, allora. Rubare tre volte una mela non sarà magari grave esattamente il triplo che rubarne una una volta sola, ma certo più grave, e non di poco, lo è.

L'obiezione più sensata che si può fare a questo ragionamento è che i viola si sarebbero mossi per "difendersi" dalle manovre della "cupola" che regolava il calcio.

Ai genoani qui però non dovrebbero sfuggire alcune osservazioni.

La prima è che, se si legge la sentenza, tale "difesa" sarebbe consistita, in realtà, in una "associazione" con la cupola medesima. Siamo sicuri che nelle vicende del Como e del Genoa sotto questo aspetto ci siano poi così tante differenze ? Qualcuno ha tenuto tra le mani "Il Gioco del Ca...lcio" ? Le schede allegate al gioco sono molto interessanti e forse dovrebbero  far  rivedere alcuni giudizi affrettati, almeno a chi è intellettualmente onesto.

La seconda è che questa "normalizzazione" è stata ritenuta - a nostro parere giustamente, per carità - una notevole "attenuante" per la Fiorentina (tanto per misurare l'attenuante, la Fiorentina, in teoria, avrebbe potuto essere retrocessa anche in C2).

La terza è che la possibilità di una attenuazione della responsabilità nel caso di normalizzazione  è stata assolutamente esclusa, già a priori e in linea di principio, nel caso Genoa. In quel processo, anzi, un responsabile delle indagini (che, si noti per inciso, nelle intercettazioni divenute oggi di dominio pubblico, viene in una conversazione definito persona a disposizione della "cupola") si è pervicacemente rifiutato di qualsiasi indagine sulle circostanze favorevoli. Magari non esistevano, ma non sono state assolutamente cercate, non ostanti gli indizi, perché ritenute inutili. Talmente inutili che oggi, per un'altra squadra, portano dalla C2 alla B...

La quarta è che nel campionato appena concluso parte della tifoseria genoana ha fondato una contestazione su condotte verosimilmente collegate proprio a quel tipo attenuanti (l'assunzione di un Ds di precisa provenienza "geopolitica"...).

Non sappiamo dove stia la verità, ma sicuramente in questa storia ci sono parecchie asimmetrie.

E le asimmetrie vanno corrette.

Genoa, 20 luglio 2006

 

 

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 Principe Myskin