Il Bisagno ed il Polcevera

 

Tutte le cose che si stanno dicendo in questi giorni, sugli stadi europei in cui si giocano regolarmente incontri di Champions e che hanno le stesse caratteristiche del Ferraris, noi le abbiamo dette fin dal 2007 , clikkare per credere .

Ora è il momento di dirne delle altre, perchè se vogliamo ridere andiamo a Zelig, ma di farci prendere per il culo non ne abbiamo nessuna voglia.

Il "progetto" presentato dal comune di Genova, per "l'unica possibilità", prendere o lasciare, di vedere gare europee a Genova, è, per dirla alla Fantozzi, una boiata pazzesca. E fin qua l'hanno detto tutti. Nessuno discute sulla bontà dello stadio in quanto tale, anche se avere uno stadio nuovo più piccolo del precedente fatto apposta per disputare partite più importanti mi pare già di per se un'incongruenza pacchiana. Parliamo invece dell'accessibilità, ovvero "come ci andiamo" e "come ne usciamo", premesso che l'elicottero in garage ce l'hanno in pochi: proviamo in macchina. Intanto aumenterebbe il numero di persone che sarebbero costrette a prendere l'autostrada, non più limitato ai residenti del ponente genovese - che piuttosto che affrontare la strozzatura di Sestri la farebbero a piedi da casa - ed ai rivieraschi da Recco in là, ma ora esteso anche ai residenti nel levante genovese. E l'uscita autostradale ? Bisogna farla, ma intanto ancora non si è nemmeno sentito il geologo per forare la montagna, perchè non penseremo mica di deviare tutto il flusso sulla rampetta dell'aeroporto e poi in via Cornigliano, vero ? Poi un'altra considerazione sorge spontanea: chi alla domenica non va allo stadio, dove va a Genova ? Al cinema o a fare shopping alla Fiumara, oppure da Castorama e Decathlon, magari come una buona fetta di italiani all'Ikea, come testimoniano i regolari avvisi domenicali "Rallentamenti zona fiumara" sui tabelloni luminosi. Tutti lì, insomma, insieme appassionatamente. E ancora passi per l'arrivo, che magari viene spalmato su un paio d'ore di tempo, ma all'uscita ? Non essendo uno stadio centrale, e quindi con flussi di persone che si allontanano a raggera, le direzioni saranno solo due: levante e ponente, con ingorghi colossali di mezzi. Allora ci diranno "evitate di usare l'auto" andate in........metropolitana.

A Genova !

Ci abbiamo messo 30 anni a fare cinque chilometri e sette stazioni, e ora ne facciamo un pezzo nuovo per lo stadio in due anni. Va bene, diciamo che si possa fare, ma quanta gente porta la metropolitana ? Secondo il sito dell'AMT di Genova ha una capacità di 4.000 persone all'ora (una sola linea della metro parigina ne porta 24.000 nello stesso tempo); significa che, se la matematica non è un'opinione, per svuotare lo stadio da 36.000 persone occorrono nove ore. Ah, dimenticavo, dopo aver percorso comunque un chilometro a piedi, e prima di cercare qualche coincidenza di treni o bus a Brignole o a Principe, perchè la fortuna di avere una delle sette-stazioni-sette della metro sotto casa ce l'ha si e no il 2% dei genovesi. Praticamente per una gara serale si può andare direttamente al lavoro la mattina seguente.

Un'altra considerazione, che ancora non ho letto da nessuna parte, concedetemela: gli abitanti di Marassi, San Fruttuoso, Foce e Manin allo stadio ci vanno a piedi, da sempre. Sono circa centomila, quindi 1/6 della popolazione genovese, quindi presumibilmente 1/6 degli abbonati del Genoa (senza stare a fare distinzioni di fede calcistica dei vari quartieri) vanno allo stadio a piedi, e parliamo di "almeno" 4000 persone; a Campi ci sono solo due quartieri residenziali vicini, Certosa e Murta, in tutto meno di diecimila abitanti: la differenza parla di 3500 persone che, rispetto ad ora, devono prendere un mezzo che ora non userebbero. Un'ora di Metro in più solo per loro, con i numeri che abbiamo visto prima.

Ancora una cosa, consentitemi: secondo la Vincenzi il Polcevera è più saggio del Bisagno, notoriamente non esonda.

Notate delle similitudini ? Cugini diversi, uno riflessivo, tiepido, obbediente ed attento a non brucare l'erba, sembra nato sul Polcevera; l'altro irruento, passionale, spesso esonda e tracima passione fino a farsi male da solo, ribelle alle imposizioni: cara sindachessa (tiè), stiamo benissimo sul Bisagno.

 

Genoa, 15 Ottobre 2009

Liaigh