Chapeau, Gasperson

Devo ammettere che non ci avrei scommesso sopra un nichelino, che Gasp avrebbe abdicato al suo credo per dare così apertamente ragione al sottoscritto ed a quell'altra decina di migliaia di potenziali allenatori che domenicalmente calcano gli spalti di Marassi. Invece l'ha fatto. Non so se obtorto collo, ma le dichiarazioni del dopogara fanno pensare che si sia proprio convinto di suo - magari con qualche suggerimento "prezioso" - della necessità di giocare con due punte almeno le gare interne. Fatto sta che oggi il Genoa, schierato col 4-4-2 - sono numeri molto elastici, ma quel che conta è che era schierato con due punte vere in campo - è tornato a convincere e a dare spettacolo. Oltre che a vincere, ma quello già lo faceva prima. Due punte, dicevamo: un giocatore come Figueroa, nel Genoa, non può stare in panca, almeno in quelle partite in cui si cerca di imporre il proprio gioco e non solo di giocare di rimessa. Lo stesso Di Vaio, uscito titolare dal mercato dopo essere stato a un passo dall'essere un ex, non può che giovarsi dal giocare come seconda punta senza troppi compiti di copertura. Sicuramente non è logico che il 3-4-3 che ci ha dato tante soddisfazioni vada in soffitta, ma è altrettanto logico che, in base ai giocatori che hai a disposizione, la squadra vada in campo nella maniera più competitiva. E dobbiamo dare atto a Gasp di averlo capito e di aver saputo ammettere l'errore per esempio commesso nella gara con l'Atalanta: in questo senso dobbiamo ricordare che abbiamo già detto quanto sia importante, per questo gruppo, crescere insieme, tutti insieme; e in questo caso Gasp ha dato oggi dimostrazione di voler lui stesso crescere e migliorarsi, con quell'umiltà che tutti dobbiamo sempre avere come traguardo e che invece non sembrava facesse parte del bagaglio del nostro mister. Torneranno moduli diversi, magari già col rientro di Leon, ma al momento sappiamo che, quello che ritenevamo un limite di un grande allenatore, la testardaggine appunto, è svanito in un pomeriggio di fine inverno. E ne siamo enormemente lieti.

 

Genoa, 3 Febbraio 2008

Liaigh