Le brave persone

 

Ai Druidi piace cantare fuori sincrono.

Mentre il Circo Volante Tafazzi - lo immaginiamo - sta macerandosi nella disperazione perché il Genoa non vince tutte le partite 4 a 0 (ho letto addirittura da qualche parte che "questo è un delitto perché in serie B stanno solo squadre da serie C", che strano ragionamento...), gli opinionisti, novelle Muse Inquietanti, analizzano le imperdonabili carenze della rosa (che fino a tre settimane fa, con due o tre ritocchi, era pronta per togliersi delle soddisfazioni in serie A) e torme di preparatori atletici e Von Clausewitz della lavagnetta analizzano gli errori di preparazione e di modulo, noi parliamo di brave persone.

Lo abbiamo detto fino alla nausea: del calcio, in sé, non ci frega molto: se la cosa più importante fosse vincere saremmo tutti juventini. Ci interessano le storie. E non ci importa neppure che siano vere, basta lo sembrino.

E, allora, ecco una bella storia sottomano: un suggeritore prezioso (una Musa Quietante ) mi segnala che Marco Rossi - che oggi ha giocato in condizioni di grande sacrificio - sarebbe, nel silenzio pressoché generale, al traguardo delle 100 presenze in rossoblù, attraversando il Mar Rosso di una Serie C affrontata per libera scelta e, vogliamo crederlo, per una uguale dose di lucida follia e di affetto sincero.

Eppure, su Marco Rossi si sente prevalentemente mugugnare (che sotto porta non è Butragueno, che è discontinuo, che ha i capelli troppo lunghi, ecc.).

A pensarci, la sua storia assomiglia un po' a quella di tanti altri che hanno vestito la maglia rossoblu, rimanendo nell'ombra dei vari Giacchetta e arruffapopoli di turno, in campo e fuori.

Ai Druidi piacciono anche i particolari un po' nascosti e allora facciamo un salto ai play off dell'anno scorso e rivediamo due brevi sequenze.

La prima riguarda Stellini (anche su di lui, quanti mugugni ingenerosi in gradinata Nord, forse rimpiangiamo Bini o Canuti). Ebbene, a Salerno segnò un rigore scagliando un pallone pesante una tonnellata, al ritorno sbloccò il risultato con una fucilata da fuori... ma questo forse lo ricordano in tanti.

Ma provate un po' a guardare le immagini del secondo goal contro la Salernitana, quello decisivo di Lopez, e guardate cosa fa Stellini subito prima e subito dopo... Se è vero che è nelle difficoltà che si vedono gli uomini, io credo che nessuno dovrebbe mai mugugnare su Stellini.

Una delle immagini che affascinava di più la mia infanzia era quella della Solitudine del Vero Eroe. Quella del Corsaro Nero che piange dopo aver messo sulla scialuppa Honorata, quella Capitano Nemo sul Nautilus in Centomila Leghe sotto i Mari: Jules Verne lo descrive solo, di spalle, in mezzo alla fantasmagoria dei fondali marini ammirati attraverso gli oblò del sommergibile. In tutta quella magnificenza lui resta muto, il volto invisibile mentre suona l'organo, perduto in una dignità che guarda più a fondo e più lontano. Quella del Barone Rampante di Italo Calvino, convinto che il modo più ricco di fare del bene agli altri sia essere sempre sè stessi fino in fondo. Ebbene, è questo che mi evoca l'immagine di Vavassori, in quella stessa partita: guardatelo mentre tutto lo stadio esplodeva.

Sgranando il rosario della memoria mi imbatto, infine, in un'ultima perla: è una giornata di pioggia nella vecchia Nord, il Genoa sta perdendo straccamente una partita con la Triestina, mi pare, e sta perdendo le residue speranze di salvezza dalla serie C. Sugli spalti infuria una contestazione fegatosa e distruttiva, in campo c'è solo un giocatore in maglia rossoblù, uno solo non sfugge la palla, uno che svetta di testa nella nostra area, recupera palloni a centrocampo e, addirittura, se la memoria non mi inganna, va a segnare in mischia il goal di un pareggio che pare ossigeno (e sarà ossigeno decisivo, a fine campionato). Quell'uomo non se lo ricorda nessuno, ma io sì, si chiama Sandro Scanziani.

A volte mi viene il dubbio che le brave persone non ce le meritiamo.

Chi non ricorda gli errori del passato, è condannato a riviverlo.

 

 

 

Genoa, 11 novembre 2006

Principe Myskin

 

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