IL GIUOCO DELLE TRE CARTE  II    

                                                                                                       (REPRISE)

                                                      

                                                                                      di  Aglaja                                                            
Qualche tempo fa, ebbi modo di illustrare ai miei due lettori il "giuoco delle tre carte", antica arte della manipolazione, in cui, come scrivevo, la vittoria è sempre del "mazziere" e la sconfitta sempre di colui che crede di conoscere la posizione della propria carta.

Continuavo la mia digressione, esprimendo il dubbio che anche al Genoa qualcuno stesse tentando di cambiare le carte in tavola, facendo uscire figure inattese e scomparire  altre, la cui presenza era meritatamente annunciata; confessavo quindi il timore che  gli ingenui da "mazziare" fossero, ancora una volta, quelli troppo onesti, quelli abituati a pagare per tutti.

Concludevo, sostenendo che i "cornuti e mazziati", in questo caso, saremmo stati anche noi, coloro che credono ancora che  chi svolge fino in fondo il proprio dovere meriti riconoscenza e gratitudine.

Le tre carte mescolate e manipolate, in allora, erano le seguenti:

           

                  1                                                               2                                                                           3

Oggi, sembra che la carta n°3 sia stata fatta definitivamente scomparire ed il "mazziere" l' abbia sostituita con questa:

 

Qualcuno può osservare che questa è la carta di un Fante di Fiori, un fiore dall'aspetto di un grifone tatuato, sbocciato inopinatamente la primavera scorsa.

Rispondo rilevando che il Fante di Cuori, la cui carta è stata fatta senza spiegazioni scomparire, il grifone l'aveva racchiuso nel cuore da tanti, tanti anni e che ogni palpito di quel suo cuore è stato speso per il grifo, fino a sacrificare le proprie legittime ambizioni, fino a mettere da parte la giusta ira, fino ad accettare di divenire un capro espiatorio, pur di onorare impegni e responsabilità.

Non mi si dica che questi sono dettagli, che le cose importanti nella costruzione di una squadra son ben altre. Come acutamente ha scritto il Principe Myskin,  "ci vuole la mentalità giusta. Con gli acquisti ci fai il campionato, con la mentalità ci fai la strada".

  Ora bisogna vedere che strada intende percorrere il Joker:  non vorremo un Re di denari, astuto e attento al proprio interesse, intento tuttavia a costruirsi un'immagine agiografica, nuova icona di un mondo rossoblu disperatamente proteso alla propria rinascita  

E ancora meno, un Re di Picche..

                                                                                                                       Aglaja