L'etimologia
della parola jazz è sconosciuta, ma il grande trombettista Dizzy Gillespie
diceva che jasi, in un dialetto
africano, significa "vivere ad un ritmo accelerato".
Ecco,
i Druidi sanno che i seguaci del Grifo vivono a ritmo accelerato, continuando a
seguire una squadra formata spesso da brocchi senza speranza, ma che sputano il
sangue, quando il respiro della nord li accarezza davvero, come un soffio di
vita, anche se spesso, sullo loro stesso sangue, scivolano, cadendo
ignominiosamente.
Ma non importa.
Il genoano è genoano a prescindere, masochisticamente, incazzosamente,
disperatamente fiero di esserlo; con orgoglio ti mostra i buchi che ha
nell'anima, come il reduce mostra le sue ferite senza medaglia.
Tanti si chiedono perché, eppure non è difficile da capire; i cugini per primi,
nel loro superbo complesso di inferiorità, invidiano ai genoani questa
specificità che li rende unici. Stupisce, ma non perchè non si capisca, ma
perchè è meravigliosa. E poi, in fondo, che c’è da capire? Si capisce il canto
dei merli al mattino? Lo si analizza razionalmente? No, ci si limita ad
ascoltarlo, stupiti di tanta bellezza, e a commuoversi per esso.
Ora
sta per giungere il redde rationem, l’ennesimo della nostra storia. Ma siamo
forti, temprati da docce all’inglese (come i nostri fondatori, of course) ormai
continue. L’ultima sabato, con il Palermo: abbiamo visto il sangue e il sudore,
abbiamo provato un'emozione straziante ed esaltante al gol del pareggio, che,
forse inutile, ci ha regalato un istante di pura gioia, che rende ridicola, ad
esempio, la soddisfazione di uno juventino per l'ennesimo scudetto della sua
squadra.
Sabato
prossimo la Via Crucis continua, ad Ancona. Ma prima di giungere all’ultimo
atto, i Druidi si preparano in pompa
magna ad allestire il funerale del Grifo, prima che i premurosi ciclisti ne
preparino uno loro.
Per
farlo, ci siamo ispirati alla piu' pittoresca delle tradizioni di New Orleans:
il funerale musicale. La bara veniva accompagnata al cimitero da una banda che
suonava qualche inno religioso, ma dopo la sepoltura, i musicisti si lanciavano
in sfrenati ragtime e i passanti si aggregavano alla marcia danzando in mezzo
alla strada. Il dolore così si stemperava in un’allegria piena di speranza per
la sicura resurrezione e la morte veniva cosi' irrisa ed esorcizzata.
Così
vogliamo che sia, in attesa che il Grifo rinasca dalle sue ceneri.
Ed
è per questo che abbiamo iniziato..
Nell’immagine, la New Druids Jazz Funeral Band comincia ad accordare gli strumenti e a preparare il percorso, seguita da compunti tifosi, consci del grave momento.
Nell’immagine, Liaigh si concentra prima del suo assolo di grancassa (quanti ne avrà suonati come tamburi, per prepararsi all’evento?)
Nell’immagine, Cecco (Gutuather) prova Vecchio Frac alla chitarra. Nessuno osa informarlo che il repertorio della band è diverso..
Nell’immagine, Liaigh sorride speranzoso: forse è riuscita la macumba a Balla Tosta? In primo piano Filidh
Nell’immagine, Brithem, come sempre, vuol primeggiare
Nell’immagine, la nota cantante di gospel Aglaja, dopo aver fatto i consueti gargarismi con la grappa
Nell’immagine, il caro estinto.