Il tempo è galantuomo

 

Se non fosse successo quello che è successo nell'estate del 2005, probabilmente questa sera non saremmo così felici; personalmente è così. E sono anche convinto che, se non fosse successo quel che è successo, forse i cugini non sarebbero in B, perchè forse, e dico forse, l'appello della sindaca non sarebbe caduto nel vuoto, perchè il pubblico genoano, passionale e più avvezzo alla sofferenza di tutti, avrebbe perdonato gli striscioni del 2003, perchè non sapevano quello che facevano, perchè il popolo genoano sa che una retrocessione fa male davvero. Ora lo sanno anche loro, e il loro comportamento nella disgrazia per ora fa quasi il pari, otto anni dopo, con  quel che noi facemmo nella gara col Cosenza e che stupì l'Italia. Vedremo se sapranno continuare così, se continueranno a seguire in massa la squadra come se nulla fosse successo oppure se per lo più attenderanno tempi migliori per tornare ad occuparsi di calcio ed a dispensare perle di spocchia.

In fondo tutti noi abbiamo qualche amico sincero sampdoriano, e per loro siamo spiaciuti di quanto è successo; tutti noi però ricordiamo perfettamente quel che successe in quell'estate, durante la quale un sogno di gloria si trasformò in un incubo, per gli intrallazzi di squadre (Toro) ed allenatori (Iachini, di nuovo), per gli agguati dei giudici (curiosamente di provata fede blucerchiata),  per il menefreghismo dei politici (altro che invocare la solidarietà), per la volontà di vendetta di un palazzo che mai era sceso, e mai più forse scenderà, al livello di comportamento delle più feroci associazioni mafiose (è di pochi giorni orsono la notizia che, in serie C, il Ravenna, dimostrato colpevole dell' aggiustamento di una partita, è stato condannato dallo stesso giudice sportivo a sette punti di penalizzazione da scontare nel campionato in corso, ennesima riprova della esclusiva volontà di colpire duramente il Genoa, e quindi la sua gente, che caratterizzò quell'estate).

E' ora completo l'elenco dei protagonisti di quei fatti che, a poco a poco, sono passati cadaveri lungo le rive del fiume sulle quali, dopo esserci ripuliti dai nostri peccati - unici ad aver pagato, ed in silenzio - ci siamo seduti fiduciosi: Carraro, dimissionato perchè dimostratosi ladro quanto e più degli altri; il Torino, retrocesso sul campo contro di noi; Iachini, anche lui di fatto retrocesso per mano nostra; Macalli, trombato ripetutamente nel tentativo di essere avanzato dalla dirigenza di una federazione che non conta un cazzo a quella dei grandi; ora è arrivato finalmente il turno di quei colori magici che fan venire i brividi: dispiace che ci vadano di mezzo tutti, ma per chi ha inneggiato agli idoli del momento indossando quelle grottesche magliette L&A questa spallata per la retrocessione era il minimo che si poteva chiedere. Il tempo è galantuomo, basta saper aspettare.

 

Genoa, 16 Maggio 2011

 

Liaigh