Un solo vincitore: la paura.

Partitaccia orrenda, pari - anzi 0-0 - assolutamente inevitabile, pochi aggettivi da sprecare. Uniche emozioni per il gesto proditorio di bellucci, veramente delinquenziale nei confronti di Rubinho, paprika su una minestra fin troppo insipida, con due tiri in porta per il Genoa e addirittura uno solo per quelli che sulla carta sarebbero stati i padroni di casa. Si capiva fin dall'inizio che il timore di prendere un goal era ben superiore alla voglia di farne: si capiva dagli schieramenti (ma perchè Gasperini questa formazione non l'ha messa in campo contro una squadra veramente forte come il  Milan ?) e dagli atteggiamenti dei singoli giocatori.

Davanti a un derby così brutto un tempo almeno ci si sarebbe consolati con le coreografie, ma purtroppo il decreto Pisanu le ha proibite e non ha invece evitato il verificarsi degli incidenti. Incidenti che, per inciso, finchè negli uffici di Presidenza c'erano da ambo le parti persone che sapevano rispettare gli avversari non si erano mai verificati: ora purtroppo da una delle due parti non è più così, ma avremo modo di parlarne nei prossimi giorni.

La classifica si è mossa per entrambe le squadre, un punticino utile per viaggiare verso la salvezza, che, se dovessimo giudicare solo da questa partita, non potrebbe che essere l'unico obiettivo stagionale di tutte e due. Per il Genoa poi, il pareggio in trasferta - da calendario - non è da disprezzare: ci tiene in media e ci consente di dire che comunque nelle tre partite "umane" disputate abbiamo subito un solo goal e su rigore, fugando almeno per ora i dubbi su quello che si temeva dovesse essere un problema costituzionale, con quella difesa paventata come colabrodo e invece più solida di tante altre; l'attacco invece non gira, ma per quello i timori dovrebber essere relativi agli schemi ed all'intesa, elementi che possono solo migliorare. Siamo fiduciosi.

Rientra invece un po' del mio astio nei confronti della società di corte Lambruschini; il "sequestro" dei biglietti che non sono stati messi in vendita per evitare che andassero nelle mani dei tanti Genoani che sono rimasti fuori dallo stadio (me compreso, dopo 35 anni di derby sul campo) aveva un fine molto lodevole: a quanto si è sentito in TV li hanno regalati all'Ente Nazionale Sordomuti.

Genoa, 23 Settembre 2007

Liaigh