Al servizio della gara

Abbiamo assistito alla prima dei cinque arbitri, e la cosa deve essere sicuramente rivista in situazioni più probanti. Certo è che quel pover'uomo faceva tanta pena - che almeno facciano controllare a lui l'integrità delle reti prima dela gara - in piedi per novanta minuti senza fare un tubo. Vabbe che da portoghese era nel posto giusto come spettatore non pagante, però proprio non hanno mosso un dito. Personalmente comunque non sono contrario all'esperimento: sicuramente è meglio del doppio arbitro, ma sull'infallibilità della nuova situazione nutro qualche dubbio.

Quello che invece mi ha lasciato entusiasta, e lo dico da due anni, è stato il metro di misura nella direzione di gara dell'arbitro De Sousa: in poche parole non si è mai notato. Ventiquattro falli fischiati, nessun ammonito, nessuna protesta, eppure anche lui qualcosa ha sbagliato. Un arbitro italiano qualsiasi avrebbe cominciato a fendere il vento (ogni riferimento è puramente voluto) con cartellini di vario genere, a partire dal primo fallo su Bocchetti da cui poi è scaturito il goal. E' proprio il metro di misura che non va nei nostri direttori di gara: ad Atene Tagliavento, a fronte di 32 falli fischiati, ha tirato fuori il cartellino 5 volte, e probabilmente, come molti suoi colleghi quando vanno all'estero, si è anche limitato. Questo è il modo migliore non di calmare le gare, ma di incattivirle, soprattutto se non hai la personalità per poterti permettere di fare il duro.

Io poi sostengo da tempo che il fatto di non conoscere l'arbitro sia una panacea anche alle proteste del pubblico: si è visto anche recentemente nella pallanuoto, dove arbitri croati sono venuti ad arbitrare gare di play off scudetto italiane, e vi garantisco che sono state le partite con meno proteste, sia da parte dei giocatori che del pubblico, che abbia mai visto da anni a questa parte. Per certe gare a rischio prenderei seriamente in considerazione di avere, anche nel campionato italiano, arbitri stranieri: non saranno i "migliori al mondo", ma sicuramente le partite si svolgerebbero in maniera più regolare, e soprattutto si annienterebbe quella cultura del dubbio che ormai ci attanaglia tutti.

In definitiva la direzione di gara di ieri è stata assolutamente esemplare: l'arbitro migliore è quello che si mette al servizio della gara, e non quello che vuole esserne il protagonista.

 

Genoa, 16 Settembre 2009

Liaigh