Rieccoci: vi siamo mancati ?

Difficoltà tecniche e scarsa ispirazione: ecco perchè, quest'anno, i nostri quattro lettori hanno atteso tanto che comparisse qualcosa di nuovo su queste pagine.

Scrivere sempre e comunque non è facile, da passione diventa un impegno, e forse un  po' di pausa ce la siamo meritata; del resto anche i ragazzi si sono presi il loro tempo, e, forse, anche il nostro campionato comincia oggi, con questa sacrosanta e tribolatissima vittoria.

Recuperiamo il tempo perduto, e non sarà cosa breve.

Vorrei partire con un ricordo, pesante e doloroso, per un amico che non c'è più: si chiamava Nicolò, era alto, bello, simpatico, spiritoso, intelligente e sensibile; forse troppo, ora lo sappiamo, per affrontare le difficoltà della vita. Si è buttato dal tetto di casa sua, a vent'anni, e quando succede una cosa del genere tutti, indistintamente, ne siamo un po' responsabili; a mia figlia, che ha la stessa età e, come tutti noi, gli voleva bene, ho cercato di spiegare che questa morte è come una morte per una malattia, una leucemia, un tumore, un cuore che si ferma, ma è stata davvero dura. Nicolò, un braccialetto blucerchiato dimenticato in casa mia mi aveva fatto temere deviazioni di qualche figlio ("di chi è questa cosa qua ?" urlai), quella bara coperta di blucerchiato e le lacrime degli Ultras resteranno nei miei ricordi per sempre, insieme ad un sorriso che sapeva conquistare. Addio Nicolò, al derby non fare a botte con Spagna nel terzo anello, mi raccomando.

Torniamo allo sport, ora, the show must go on, ma forse avete anche capito un po' delle motivazioni di questa mia assenza.

Cos'è successo quest'estate ? Un mercato sontuoso, come mai prima, ci ha proiettato nei sogni più languidi: in difesa è partito un nazionale, peraltro inviso ai più, e ne è arrivato un altro, più forte; è partita una promessa greca e ne è arrivata una spagnola della stessa età, e in più rispetto all'anno scorso c'è un vecchio marpione d'area di rigore, fisicamente integro e di grande esperienza. Nel complesso un migioramento sensibile. A centrocampo l'anno scorso mancava un regista che si potesse alternare con Milanetto, ed è arrivato un giocatore giovane, nazionale, dai piedi vellutati; mancava un interditore ed è arrivato un giovane di grandi speranze e si spera dal grande futuro. E in più c'è un ottimo centrocampista che praticamente l'anno scorso non ha mai giocato. A destra lo svecchiamento è proseguito con l'arrivo di un brasiliano giovane ma già di grande esperienza internazionale, con poche apparizioni nella nazionale verdeoro in cui peraltro ha davanti mostri sacri come Maicon e Dani Alves. A sinistra il campione di casa è stato confermato. In porta un altro nazionale, tra i migliori nel ruolo del recente mondiale. In attacco invece il mostro sacro l'abbiamo preso, quel Luca Toni che solo due anni prima aveva vinto il titolo di cannoniere il Bundesliga, mica pizza e fichi. Certo, qualche magagnetta c'è: al momento sembra mancare una vera alternativa a Toni, là davanti, ma c'è sempre tempo per rimediare. Insomma, la squadra ne è uscita forte e quadrata, non più come una rivelazione che deve partire forte e mettere fieno in cascina per poi crollare come al solito negli ultimi due mesi, ma come una grande squadra che deve soffrire all'inizio per trovare la quadratura del cerchio e per poi non perderla più. Tutto questo si sta rivelando una previsione corretta: dopo le prime due gare i progressi nel gioco e nella tenuta atletica sono stati evidenti e regolari, fino alla gara di oggi in cui abbiamo visto già un buon Genoa, ma a mio parere ancora lontano dal top: la pausa e i rientri di Palladino e di uno Sculli speriamo più concentrato di quello visto fin qui, dopo aver dimenticato del tutto l'Inter, faranno il resto.

Come vanno gli arbitri ? Male grazie, anzi, malissimo. Sorvoliamo sugli episodi che ci riguardano, e diciamo che fino ad ora con noi sono stati sfortunati e prima o poi i conti si pareggeranno; quando però non vedi fischiare un fuorigioco come quello con cui per un pelo il Bari non va in vantaggio nell'unica azione di un secondo tempo giocato in superiorità numerica perchè il buon senso che ha applicato Rizzoli (di Bologna) a Parma su Zaccardo non l'ha applicato Giannoccaro (di Lecce) con Moretti, allora qualche dubbio ti viene. Il problema però è a livello nazionale: bestialità ne abbiamo viste negli ultimi anni a iosa, ma quest'anno ne stiamo vedendo ancor di più; certamente, oltre ad essere già di loro scarsi come pochi, anche i designatori quest'anno stanno giocando a prenderci per il culo, e parlo di tutti i tifosi italiani: come si fa a mandare a dirigere Genoa-Bari un arbitro di Lecce ? Per bene che vada sarà comunque condizionato, sapendo che potrà essere attaccato dal Genoa per essere corregionale del Bari, e dal Bari per la provenienza da una città rivale dello stesso Bari. Un po' di intelligenza non guasterebbe, ma a sentire Nicchi tanti nemici tanta gloria, e allora va bene così, teniamoci i nostri arbitri incapaci ed i designatori sospetti, e l'urna e le palline lasciamole nel cassetto.

Come va il terreno di gioco ? Benissimo, per fare ciclocross. Un po' meno per giocare al calcio. Non so voi, ma io al rientro dalle ferie ho dovuto tagliare due covoni d'erba in giardino, tanto era cresciuta in un mese. Come è possibile che in due mesi in cui sul campo ci passeggiavano solo i piccioni, col sole di Luglio ed Agosto, e senza alcuna crisi idrica, alla prima gara della stagione il campo fosse già ridotto in questa maniera ? Non sarà che un eventuale spostamento della gara della nazionale sarebbe tutto carburante utile a ritirare fuori la gran menata del nuovo campo, Ferraris inadeguato e quant'altro ? No, lo dico, perchè la sensazione è che si sia passato il limite dell'incompetenza per essere approdati a piene mani in quello del dolo. Ma magari sarà solo una mia impressione.

 

Genoa, 3 Ottobre 2010

Liaigh