"Sfortunato il popolo che ha bisogno di eroi" (Bertolt Brecht).

 

 

Per la prima volta negli ultimi 15 anni è sembrato di percepire una qualche timida avvisaglia di organizzazione della struttura tecnica della squadra.

Non è molto di più che un fuggevole fantasma di fine estate, intravisto con la coda dell'occhio, ma si è avuta l'impressione di un'idea comune a proprietario, area tecnica e squadra.

Quest'idea comune, che nella fattispecie è  la valorizzazione di un gruppo di cal- ciatori di belle speranze sotto l'ombrello di una buona organizzazione di gioco, è un bene prezioso, più che non i risultati immediati, la pace dei tifosi, una buona stampa, l'entità degli incassi, ecc.

E, attenzione, sarebbe il bene più prezioso anche se fosse completamente sbagliata.

Non sappiamo infatti se questa idea (o qualsiasi altra) potrà portare risultati (che dipendono da tanti fattori), ma è certo che un'idea comune è il presupposto necessario per ottenerli, sempre e comunque.

L'auspicio è alllora obbligato: che l'idea comune resista, venga difesa e sia coltivata.

Dopo tanti pasticci e battaglie, ci vorrebbe proprio un anno normale, senza striscioni, opinionisti mannari, esoneri, rivoluzioni, capipopolo e polemiche.

Se i risultati non verranno quest'anno, verranno il prossimo.

Altrimenti, chi sarà causa del suo mal, dovrà piangere se stesso.

 

 

Principe Myskin

 

Genoa, 22 settembre 2006