Pensare in grande

 

Non so se i commenti pessimistici che leggo sulla stampa e sui blog in internet siano davvero frutto non tanto della nostra posizione in classifica quanto di quella dell'altra parte della città, ma credo proprio di si, e Gasperini, che è persona intelligente, l'ha detto a chiare lettere. Credo sia atteggiamento quantomai stupido e non in linea con gli orizzonti che dovremmo invece imparare ad osservare, che vanno al di là della rivalità cittadina, sicuramente molto importante ma da valutare in maniera più razionale e meno isterica. Soprattutto credo che sia importante valutare correttamente quello che sta facendo il Genoa: in questo momento in campionato siamo in zona Europa, in Europa stiamo andando avanti bene, in Coppa Italia partiremo molto avvantaggiati da una formula stupida ma quest'anno favorevole. L'anno scorso a quest'epoca avevamo un punto in meno, senza le coppe, e avevamo perso tutte le gare esterne - e ne avremmo poi persa un'altra di fila - e la gara di oggi non è tanto diversa da quella di Firenze dell'anno scorso. E mentre l'anno scorso gli infortuni sono stati pochi, quest'anno sembra che la sfortuna non ci abbandoni. Io credo che si debba barcamenarsi tra gli infortuni e il turnover, privilegiando però le gare di EL, perchè lì in due mesi ti giochi il futuro, mentre il campionato di mesi ne dura ancora nove. Stiamo giocando senza Juric, senza Criscito e Bocchetti (nazionali) in 3 gare su sei, senza aver avuto due riserve in attacco su cui si contava (Palla e Janko) e con due giocatori importanti reduci da infortunio e quindi in ritardo di preparazione (Floccari e Karja), e oltre a tutto con qualche piccolo credito verso la fortuna anche in campo arbitrale. Il turnover poi, se puoi fare i cambi giusti in gara, consente a sei giocatori ad ogni gara di disputarne solo metà, che significa che, minuto più minuto meno, su due gare tutta la squadra ne gioca poco più di una intera; non ci riesci però se hai così tanti infortunati o reduci da infortunio, e quindi anche quel meccanismo viene un po' a mancare, non si può fare sempre tutte le ciambelle giuste, ogni tanto qualcuna viene storta.

In Italia squadre che ci stavano davanti l'anno scorso arrancano abbestia (Milan e Roma), e di quelle che stanno davanti ora, due devono ancora dimostrare di poter tenere fino in fondo, e una delle due, l'abbiamo vista oggi, non ci è sicuramente superiore, se non nello stato di grazia della punta principale. L'altra sta andando molto bene come risultati, bene anche come gioco, ma l'anno scorso a quest'epoca in testa c'erano l'Udinese e la Lazio, che poi in campionato non è che abbiamo fatto sfracelli.

In Europa altre squadre più accreditate di noi stentano non poco: il Valencia, nelle ultime tre gare (due interne) ha raccolto due pareggi contro due delle ultime quattro in classifica; il Villareal è terz'ultimo in classifica; il Lille non si copre certo di gloria. Roma e Lazio non ne parliamo. Everton, Werder Brema e Bilbao vanno un po' a corrente alternata come noi e hanno più o meno la nostra posizione in classifica nei rispettivi campionati. Solo l'Amburgo va a gonfie vele in campionato, ma in compenso è a zero in EL avendo perso tre a zero a Vienna.

Del resto, viste le premesse, si può solo migliorare, se non si contagia la squadra, e l'allenatore, con un eccessivo e stupido nervosismo. E poi se queste gare continue causano davvero disagi alle squadre che devono giocarle, per i tifosi - fuori una dentro l'altra - dovrebbero portare più rapidamente ad assorbire le sconfitte per auspicare pronte riscosse. Certo, se i cugini fossero sotto come l'anno scorso sembrerebbe tutto più bello, o meno brutto, ma magari pensare di poter ripetere un testa a testa fino alla fine, questa volta con loro, per poi vincerlo dovrebbe essere molto stimolante per tutti, e non fonte di depressione. Dobbiamo o no pensare in grande ?

 

 

Genoa, 27 Settembre 2009

Liaigh