Se l'avesse dato

Il rigore non concesso a Gasparetto era tanto solare quanto lo era il rigore non assegnato alla Juventus a Lecce per quel clamoroso fallo di mano. Ma pensate un po' se Morganti l'avesse dato, e quindi fosse stato anche costretto ad espellere Chiellini, quante lacrime sarebbero sgorgate dal viso candido come un giglio del presidente piagnone; pensate a quante moviole avrebbero cercato di trovare nella "lieve spintarella" di Chiellini una clamorosa accentuazione del fallo da parte di Gasparetto; e pensate anche a una Juve per la terza volta consecutiva ridotta in dieci, senza l'autore del secondo goal, costretta ad inseguire con i nervi a fior di pelle una squadra galvanizzata e meglio organizzata in campo. Bene, ci avete pensato ? OK, ora svegliatevi e tornate alla realtà: il rigore resta in qualche distratta moviola, il fuorigioco inesistente con cui è stato annullato il goal dello stesso Gasparetto ridotto a un fischio e a un calcio a gioco ormai fermo. In più si ritorna a parlare di avvocati, appelli e penalizzazioni: ormai aspettiamo le prove che Preziosi da bambino ha rubato le figurine Panini ad un amichetto per trascinarlo davanti ad un tribunale sportivo per atti irregolari nel passaggio di proprietà di qualche calciatore dell'epoca; però nel momento che sarà decisivo per un piazzamento in Champions League. Siamo alla farsa, e durerà almeno fino a quando in Italia non ci si vorrà accorgere che il baraccone del calcio - una delle tre industrie che maggiormente producono reddito - continua ad essere gestito con metodi mafiosi, vantando collusioni con ambienti economici, amministrativi e giudiziari. Fino ad allora ventre a terra e pedalare, senza piagnistei e a cazzo duro (quando ce vo' ce vo'), alla faccia degli arbitri che tengono famiglia e dei giudici che tengono la coscienza pulita perchè non la usano mai.

Con questo Presidente, e con questa fede, possiamo saltare qualunque ostacolo, lecito e illecito.

 

Genoa, 22 Aprile 2007

Liaigh