"Sono stufo di suonare per chi mi applaude per il motivo sbagliatoi" (Frank Zappa).

 

 

Dunque, io non ho visto Lecce Genoa e non ho ascoltato radiocronaca. Ho solo ricevuto dei messaggini da mano amica, che ho pure letto in ritardo e nell'ordine sbagliato, tanto che mi ero convinto avessimo perso 4 a 2, con 3 autoreti di Sculli tutte nei minuti di recupero e un rigore tirato direttamente dall'arbitro Saccani a tempo scaduto.

All'inizio, quindi, non volevo scrivere nulla.

Poi ho pensato a tutte quelle storielle di giornalisti che scrivono di partite di cui non hanno visto neanche un'azione perché erano impegnati in marcatura in hotel con qualche Walkiria rimborsata a pié di lista dall'Editore.

E allora, dopo aver scritto le pagelle della partita precedente senza capir nulla di pallone,  tenterò un altro piccolo virtuosismo.

Visto che domani non escono il Secolo XIX e Il Lavoro, provo a sostituirli.

In fondo non è difficile. Due dita di inquietudine e un pizzico di tragedia ben dissimulate in un articolo apparentemente tranquillizzante, ed ecco il perfetto (giornalista) genoano.

Non so se l'avete notato, ma le "civette" dei giornali per la strada  sono illuminanti. Il titolo urlato per il Genoa, subito dopo Modena, era "Sconfitta con dramma", mentre dopo Genoa Rimini c'era un "Genoa in ansia per Greco".

Per contro, il 3 - 3 dei ciclisti, dopo uno 0 a 3 iniziale, era invece annunciato con un, simmetrico: "Strepitosa rimonta della Samp".

Parafrasando una famosa battuta, insomma, se il Genoa avesse comprato Maradona, il titolo giusto per noi sarebbe stato "Al Genoa un argentino scarso di testa".

Esagerando un po', allora, immagino che il Lavoro Diciannovesimo di domani potrebbe innanzitutto scrivere che non è crisi e la squadra è apparsa in salute. Poi potrebbe soggiungere che, al massimo, è crisi di risultati. In alternativa punterei sul vecchio classico del "mal di trasferta".

Non è difficile immaginare anche il contenuto delle interviste. Rossi sicuramente si direbbe molto contento dei goal, ma aggiungerebbe che avrebbe preferito non segnare e tornare a casa con dei punti.

Greco, sicuramente "autore di una prova positiva", direbbe che non è importante chi segna, perché si gioca in 11. De Rosa osserverebbe saggiamente che quando si prende goal è un po' colpa di tutti, a cominciare dagli attaccanti.

Barasso sarebbe invece troppo impegnato a evitare le botte e quindi tacerebbe.

Al massimo, potrebbe dirsi tranquillo, per nulla disturbato dal ballottaggio con Rubinho, e disposto serenamente ad accettare le decisioni il mister (che è stato visto caricarlo su un aerotaxi per Plutone).

Coppola potrebbe dire che la squadra sta incominciando a capire cosa il mister vuole da lei.

Il mister, dopo aver premesso che l'ideale è una squadra che cambia pelle e modulo durante i 90 minuti, direbbe che bisogna essere più cinici sotto porta (la prossima volta, infatti, Adailton entrerà in campo con uno stiletto nei calzettoni).

Un vero coro credo si leverebbe, infine, per dire che "siamo stati condannati dagli episodi".

Del resto anche Giulio Cesare alle idi di Marzo, Napoleone a Waterloo, le  Mura di Gerico e Dj francesco all'Isola dei famosi sono stati puniti dagli episodi...

Scherzi a parte, mi sembra importante aver presenti due cose.

La prima, che la squadra giochi, poi che si vinca o che si perda è solo un accidente (in fondo con il Piacenza nel primo tempo molte cose erano andate dritte..).

La seconda è che effettivamente questo campionato di serie B è molto bello ma anche molto difficile, in proporzione io credo più della serie A. Arrivare sesti non sarebbe un disastro.

La terza è che "Cuor contento, il ciel l'aiuta".

 

Sono tre cose, lo so, ma concedete anche a me la mia Walkiria

 

 

 

 

 

Principe Myskin

 

Genoa, 30 settembre 2006