Demoni
di Cecco Angiolieri
Tutti sanno che persino nel migliore degli uomini, nel più santo, nel più spiritualmente elevato, si nascondono e talvolta si agitano demoni, portatori di bassi, anzi bassissimi e vergognosi istinti: ora figuratevi cosa si agita in me, durante e dopo un derby, quando sono infestato da una tale pletora di demoni, che se quel giorno ci fossero stati loro dentro i maiali, mi sa che il Vangelo avrebbe raccontato un’altra storia. Uno di questi demoni, in particolare, mi tormenta spesso e volentieri, specie quando nella stracittadina, mi tocca ogni tanto guardare la sud, con quei colori da cinescopio: mi da tanto tormento che a furia di doverlo frequentare, gli ho dato un nome: l’ho chiamato Borghezio. Ora leggo che Marotta ha rilasciato al quotidiano “Il Mattino” la seguente testuale dichiarazione (rigorosamente riportata dal giornale con il virgolettato «Il gol era valido. Sarebbe stato l'1-1 e ci dispiace perdere così. È stata molto coraggiosa la designazione di Farina che è un arbitro genovese ». Non è un refuso tipografico: il direttore sportivo della Samp & Doria – almeno a voler credere a quanto scrive il “Secolo XIX” il sei dicembre ultimo scorso - aveva già espresso lo stesso concetto il 22 febbraio 2004, dopo che Farina aveva negato un rigore a Bazzani in Samp - Parma 1 – 2. Il giornale riporta, anche qui
rigorosamente virgolettato: «Le
designazioni andrebbero fatte in maniera più logica, con una maggiore
attenzione. Si è consumato un torto. Chiarissimo, lampante. Noi ci siamo
ritrovati a Marassi un direttore di gara che di fatto è genovese ». E’ stato allora che Borghezio – che non so perchè, ma parla con la voce di Govi - da dietro il cervello mi ha sussurrato: “E dagli un po’ torto...”
Cecco Angiolieri
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