"La mente è come un paracadute, funziona solo se è aperta" - Frank Zappa
Due righe a proposito di bambini. L'iniziativa del Club dei Bambini è veramente molto bella. A volte mi viene rimproverato da qualche amico con i piedi per terra di dare un po' troppa importanza al pallone. In effetti, come ho già scritto, secondo me, lo stato di una civiltà e di una società si può efficacemente misurare in due modi, lontani dalle fumisterie inafferrabili degli intellettuali barbosi. O visitando le sue discariche (noi siamo ciò che buttiamo via), o studiandone le fiabe. E il pallone, è in Italia, l'unica fiaba superstite. Un popolo che accetta o è rassegnato a fiabe dove trionfa l'ingiustizia (come nella recente calciopoli), ho già scritto, ha un avvenire poco allegro. Ed è un avvenire meritato. A volte però nella Storia, così come nelle Fiabe, c'è uno scarto, un colpo di scena, o almeno un'illusione. E l'8 ottobre 2006 ce ne è stato uno, di cui sono proprio contento di essere stato spettatore. Noi adulti non abbiamo la forza, il coraggio, l'intelligenza di cambiare la storia ? Dal cappello esce un coniglio geniale. Cambiamo i lettori. Ricorriamo all'alleanza con l'esercito più forte del mondo. Quello dei bambini.
Genoa, 8 ottobre 2006
P.S. 1 In un paio di occasioni, un canto lanciato dallo spicchio della tribuna dove si trova il club dei bambini, si è propagato, come un alllegro e tonitruante temporale estivo a tutto lo stadio. Il che dimostra che il megafono più forte è quello dell'anima (o, come diceva la fidanzata a un mio amico, che le dimensioni, in fondo, non contano :-) )
P.S. 2 Il mio primogenito, per una fortunata coincidenza, ha esordito proprio oggi allo stadio, in Gradinata Nord (era tanto che rugnava perché lo portassi e alla fine ho ceduto, per una volta). Al ritorno a casa, piccolo saggio di sei anni, l'ho sentito dire al suo apprendista stregone, il fratello di tre anni: "Sai, Andrea, in televisione non si vede proprio niente". Credo ci sia da imparare qualcosa.
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