Si può andare in serie B per un trapianto di capelli ?

Secondo Gennaro Gattuso, no.

Massimo rispetto per le doti di esegeta del diritto sportivo del forte centrocampista della nazionale e - apprendiamo ora - autorevole giurista, ma, secondo l'abitudine dei Druidi, cerchiamo di ragionare con la nostra testa.

Il Codice di Giustizia sportiva, all'articolo 6 definisce l'illecito sportivo come "Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica"

Per aversi l'illecito, quindi, basta adoperarsi per alterare un risultato od ottenere un vantaggio . Non importa che il vantaggio sia ottenuto, basta che ci si sia provato (con mezzi idonei).

Adoperarsi per pilotare le designazioni arbitrali ricade in questo caso, a meno di non voler sostenere che ci sono arbitri di... simpatia umana irresistibile (magari bravissimi a raccontare le barzellette). Da notare che non scuserebbe neppure il volersi assicurare l'arbitro più bravo, visto che se le regole prevedono un sorteggio, assicurarsi l'arbitro più bravo fregando con le palline è indubbiamente un vantaggio indebito.

La storia assomiglia alla questione della normalizzazione della partita: se era illecito riportare l'impegno agonistico degli avversari a quello normale (come sosteneva una tesi difensiva un po' fantasiosa) lo è anche, sicuramente, scegliersi l'arbitro.

Indipendentemente da come poi questo si sia comportato, e anche se quello non ha fatto un solo errore a vantaggio della squadra coinvolta.

Gli interventi sulle designazioni arbitrali sono già essi stessi illecito sportivo, non ci piove.

Vediamo allora le sanzioni.

Se l'illecito è commesso dal rappresentante della società in base alle norme federali, le sanzioni possono essere solo, Codice alla mano:

a) retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato di competenza oppure

b) esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio Federale ad uno dei campionati di categoria inferiore.

Le squadre il cui presidente o amministratore delegato commette illecito sportivo non hanno alcuna possibilità di salvezza: retrocessione di almeno una serie e questo i Genoani lo sanno bene.

Se l'illecito è commesso da altri le sanzioni possono essere, a seconda della gravità, quelle precedenti o, nei casi meno gravi:

a) penalizzazione di uno o più punti in classifica;

b) non assegnazione o revoca dell'assegnazione del titolo di campione d'Italia o di vincente del campionato, del girone di competenza o di competizione ufficiale.

Vediamo di trarre qualche conclusione, ragionando per ora in termini teorici, quando si conosceranno anche le prove si potrà fare qualche considerazione anche sulla fondatezza delle accuse.

Stiamo alle parziali indiscrezioni uscite dai giornali e facciamo solo delle ipotesi. Ma sono ipotesi rigorose: provati i fatti, non ci sarà scampo. Non ci allineiamo, insomma, ai vizi altrui, anche se la tentazione sarebbe forte: ricordiamo che quasi tutti i media l'estate scorsa davano pacificamente per scontata la verità delle indiscrezioni contro il Genoa.

Ebbene, in questo quadro, la Juventus, la Lazio e la Fiorentina non potrebbero in alcun modo evitare la retrocessione di almeno una serie.

Delicato è poi graduare la sanzione tra le diverse società, ma in fondo non è difficile.

Per elementari ragioni di giustizia se devono retrocedere almeno in serie B Lazio e Fiorentina, la Juventus, cui si contesta una serie molto più ampia di illeciti che non alle prime due, deve retrocedere almeno in serie C1.

Stando ai giornali, nel Milan non risulta invece coinvolto il rappresentante legale.

Ne consegue che Gattuso ha sbagliato quantomeno la posizione del "non" nella sua frase. Non è vero che "non si può retrocedere per un trapianto di capelli", è solo vero che per un trapianto di capelli non promesso dal Presidente o Amministratore si può non retrocedere, se i giudici ritenessero la violazione non grave.

Veniamo alle vicende rossoblù, ora.

Se i fatti di cui sopra saranno provati le possibilità sono solo due.

La prima è che le sanzioni saranno quelle di cui sopra, con tre retrocessioni almeno tra le squadre indicate.

La seconda (che stranamente e al contrario dell'anno scorso molti sostengono, ricordo anche giornalisti seri come Lamberto Sposini, per intenderci ;-) ) è che si usi un trattamento più lieve. Ma poiché la posizione del Genoa è stata per definizione non più grave di quella attuale della Fiorentina, la Federazione dovrà trovare il modo di sostituire la sanzione della retrocessione del Genoa in C1 con tre punti di penalizzazione con al massimo quella inflitta ai viola.

Si chiama logica, diritto e giustizia, checché ne pensi quel gran genio di Gattuso.

Genoa, 20 giugno 2006

 Principe Myskin