Sui fatti di Arezzo

Ennesima giornata nera per il calcio italiano, ma questa volta grandi responsabilità ce l'hanno i mezzi di informazione. Quello che è successo ad Arezzo è stato fatto subito passare come violenza da stadio, poliziotto che uccide ultras e la solita sequela di commenti e lacrime di coccodrillo. Invece è stato un episodio di cronaca come tanti altri, di malapolizia se vogliamo, ma non necessariamente legato alla violenza da stadio. Abbiamo letto di un poliziotto che ha ammazzato il collega pulendo la pistola, di una guardia giurata che ha sparato alla moglie ed al suo amante, di un militare che ha freddato il superiore per troppo nonnismo. Quando è morto Re Cecconi, giocatore della Lazio fulminato da un goielliere convinto di avere davanti a se un rapinatore, è forse successo tutto questo ? Di episodi mortali di cronaca ce ne sono a decine tutti i giorni, e al posto del povero tifoso laziale - pace all'anima sua - poteva esserci qualunque passante; e la rissa poteva avvenire per qualsiasi motivo, anche per questioni di viabilità. Nell'area di servizio sarebbe successa la stessa cosa, ma forse non sarebbe successo tutto quello che abbiamo visto dopo e che si ripeterà nei prossimi mesi. L'errore è stato proprio quello di voler a tutti i costi inquadrare un episodio luttuoso comune in un contesto a cui apparteneva solo marginalmente, perchè sicuramente messo così fa più notizia. Cose note, purtroppo. L'uso delle armi, da sempre, prevede sia l'errore che l'abuso, ma non esiste stato che non possieda forze dell'ordine e non esistono forze dell'ordine che non abbiano in dotazione delle armi; i pacifisti se ne facciano una ragione.

Che fare ora ? Da mesi vado dicendo che la soluzione è impedire le trasferte, consentendo l'ingresso allo stadio solo ad abbonati (introducendo  miniabbonamenti, non meno di 3 gare) o a paganti per posti effettivamente numerati (tribune), escludendo quindi i posti popolari nei quali, è evidente, pensare di far rispettare la numerazione è al momento un'enorme ipocrisia. Ora aggiungo ancora qualcosa: visto che i problemi maggiori ultimamente derivano proprio da scontri tra ultras e forse dell'ordine, lasciamole a casa, le forze dell'ordine. Anzi, se io fossi un sindacalista della polizia chiederei proprio di abolire i servizi stadio. Andare a farsi insultare ed aggredire per cosa ? Per suscitare ancora più violenza ? Gli ultras sostengono che la polizia provoca anche chi non fa niente di male ed è la prima causa di incidenti, basta leggere gli striscioni dei cortei di ieri ed i forum su internet: bene, vediamo se davvero sanno essere responsabili, e se, una volta evitati i contatti con i tifosi "nemici", sapranno far prevalere in maniera positiva questa così esaltata mentalità ultrà. Io andrò allo stadio comunque, convinto come sono che la massa di gente per bene, magari rimpolpata da iniziative che portino allo stadio famiglie e ragazzi, possa isolare quattro facinorosi; e in questo modo la polizia potrà dedicarsi maggiormente alla prevenzione ed alla repressione dei crimini comuni, pur sapendo che incidenti come quello di ieri sono purtroppo possibili nella vita di tutti i giorni, ancorchè fortunatamente rari.

 

Genoa, 11 Novembre 2007

Liaigh