Io non ho applaudito

Aspettavo la partita di oggi per capire che cosa era successo nelle ultime partite, e ho avuto le risposte che cercavo. Anche questa squadra, che io speravo - calata nella mentalità della C1 - fosse davvero un qualcosa di romantico e fuori dai tempi, non è altro che una banda di mercenari del pallone, che possono fare e disfare a loro piacimento, fregandosene dei tifosi e delle loro passioni.

Il Genoa che abbiamo visto oggi battere la Pro Sesto è il Genoa del girone di andata, brutto ma combattivo, senza gioco e monco in ruoli fondamentali, ma con alcune individualità che fin qui ci hanno tenuto ben sopra la linea di galleggiamento. Con Vavassori o con Perotti la musica è sempre la stessa, se non decidono lor signori di suonare diversamente il loro piffero; prova vivente, ad esempio, ne è il signor Rossi, a passeggio per il campo di Busto Arsizio domenica scorsa e oggi tarantolato e produttivo.

Sarà la mia personale antipatia nei confronti di Perotti - che risale a quando, dopo Ravenna, lo vidi con l'aria spocchiosa del me ne impimpo, lui sempre pronto a scaricare le responsabilità su qualcun altro - a farmi pensare così male, ma resto convinto che questo cambio di allenatore fosse si necessario, ma solo perchè l'avevano deciso loro. E queste cose sono stufo di vederle. Vorrei vedere una società più decisa, e soprattutto un direttore sportivo lucido e presente, che sappia annusare uno spogliatoio prima che la puzza salga a livelli di guardia: invece l'anno scorso ne avevamo uno che ha dimostrato con i fatti di essere un belinone, e quest'anno ne abbiamo uno......che non c'è, perchè ormai passa le sue giornate a Torino alla corte dei Moggi. E almeno questo servisse ad avere qualche favore arbitrale, che invece ci troviamo tra le ruote direttori di gara come quello di oggi che anche in C1, anche con la Pro Sesto, si permettono di prenderci per il culo.

Io non so se centreremo la promozione direttamente o no quest'anno - anche se penso che onestamente sia difficile riuscire a fallire l'obiettivo se non suicidandoci come a Busto - ma so per certo che se per il futuro non metteremo in mezzo a questa gente un direttore sportivo con le palle e a tempo pieno di strada ne faremo poca, perchè chi pecora si fa (la società) lupo se la mangia (i pedatori).

E per questo io, oggi, non ho applaudito l'uscita dei giocatori: so che alla lunga il rossoblu di quelle maglie avrà anche per me il sopravvento, ma almeno oggi quella piccola soddisfazione me la sono levata.

Genoa, 12 Marzo 2006

Liaigh