Marco Peschiera
Prefazione a
Quelli che il Grifone - di Fabrizio Calzia
Fabrizio De André raccontava di essersi innamorato del Genoa a sette anni,
un pomeriggio del 1947 quando suo padre Giuseppe lo portò a Marassi a vedere
il Grande Torino di cui era acceso tifoso. Una partita senza storia: i
Mazzola, i Gabetto, i Grezar, i Loik a mostrare meraviglie e i Grifoni
frastornati e rassegnati. Un gol all'inizio del primo tempo, un altro alla
ripresa, il terzo alla mezzora. Con De André padre ad applaudire
felice. Ma all'ottantacinquesimo il Genoa si scuote dal suo torpore: tre a
uno e tutti all'assalto, un calcio di rigore ed ecco il tre a due, un altro
fiero arrembaggio e la folla comincia a sperare, nell'ultimo minuto si libra
sul campo il gran sabba della volontà e in extremis soltanto un palo salva
il Toro dalla clamorosa rimonta. Il Genoa perde quella partita ma in cinque
minuti conquista un tifoso per la vita. Fabrizio restò per sempre dalla
parte dei vinti di tutto il mondo: ma nelle sue poesie in musica gli
sconfitti e gli esclusi - puttane e indiani perseguitati, malfattori e
spiriti ribelli - trovano sempre la rivincita morale sul bigotto e il
moralista, sul potente e sui suoi servi corrotti. Lo stato d'animo del
genoano è quello degli spiriti ribelli di De André: lasciamoli godere, tutti
gli altri, delle loro vittorie. E osserviamoli con comprensione le volte che
la sorte gli diventa avversa. Ridano pure o piangano pure intorno alle
piccole vicende di un pallone che rotola. Noi li guardiamo dall'alto e con
distacco perché potranno vincere una partita o venticinque o mille ma hanno
perso il campionato più importante: loro, il destino li ha condannati a
vivere senza nemmeno immaginare che cosa significa essere genoani. È
questo ancestrale, filosofico istinto di superiorità a fare del genoano un
esemplare unico: il genoano è l'unico seguace del calcio dotato della
capacità di ridere e scherzare su se stesso. Diciamoci la verità: in quale
parte del globo terracqueo si potrebbe riuscire a trovare un'intera
generazione di tifosi in grado di sciorinare, a trent'anni di distanza e
senza un fiato di pausa, la formazione di un campionato di serie c? La
ricordiamo a chi non c'era: Lonardi; Rossetti, Ferrari; Derlin, Benini;
Turone; Perotti, Maselli, Cini, Bittolo, Speggiorin. Rileggere e mandare a
memoria: è la preghiera laica del genoano vero.

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