Una pagina di storia

 

Chi ha assistito alla gara di oggi ha visto l'anteprima di una pagina di storia del Grifo, una di quelle gare che, insieme ad un'altra quindicina, resteranno nella memoria del popolo rossoblu per decenni. Non ricordo una rimonta del genere da parte del Genoa, e faccio fatica a ricordarne un'altra nel campionato italiano: forse un derby Toro-Juve, che dallo 0 a 2 finì 3 a 2 in pochi minuti, o più recentemente un Inter-sampdoria in cui successe lo stesso, ma tutto nel tempo di recupero o quasi. In realtà, per quanto esaltante e entusiasmante, la rimonta è stata favorita dalla tattica della Roma, suicida non tanto nel secondo tempo, quanto nel primo: a raddoppiare e triplicare sistematicamente sul portatore di palla avversario si fa tanta fatica, e poi per forza di cose si passa alla cassa. Cosa che chiunque mastichi calcio aveva capito: prova ne è che, nonostante il triplo svantaggio, nessuno dei 30.000 cuori di marassi ha smesso di crederci. Troppo nervosismo da parte di una squadra che pure era largamente in vantaggio per non comprendere che si erano spremuti eccessivamente ed erano in apnea già alla fine del primo tempo, mentre il Genoa sembrava in balia, dopo il derby, di una evidente impotenzia post coeundi (in poche parole era ancora alla sigaretta).

Grande prova comunque quella dei nostri, soprattutto nel secondo tempo, con un numero elevatissimo di notazioni positive: Rafinha innanzitutto, che ha confermato la prova del derby e deve quindi essere considerato finalmente un giocatore determinante; il sontuoso ed imperioso secondo tempo di Mimmo, oggi veramente all'altezza della nazionale; l'attacco, che ha confermato quanto si diceva: con una punta di ruolo vicino, che guarda sempre e solo la porta avversaria, anche Palacio diventa un signor giocatore; l'allenatore, che oggi ha dimostrato, per la prima volta, che cosa significa giocare con tre punte vere, e l'ha fatto fin dalla prima volta che le ha avute finalmente a disposizione. Anche l'ingresso di Veloso ha fatto intravedere qualcosa di interessante: sapremo aspettarlo.

La classifica ora è guardabile, e considerando anche solo le gare interne che ci aspettano con Brescia Lecce e Cesena, direi che la pratica paura dovrebbe essere archiviata con largo anticipo; la speranza è che questa tensione agonistica ora si mantenga fino alla fine, vivendo alla giornata per vedere che cosa ci può riservare il futuro, sperando che siano gare giocate sempre in questa maniera. A parer mio sarebbe un obiettivo interessante entrare nelle prime otto, che significherebbe non tanto una qualificazione europea - che tanto al momento in quanto italiani in europa siamo da considerarci di serie B e destinati ad apparizioni fugaci, pur se stimolanti - ma una qualificazione ai turni finali di Coppa Italia, che con tutta probabilità resta l'unico obiettivo possibile per provare a cominciare a vincere qualcosa da qui a qualche anno. Per il dopo fair play finanziario si vedrà: noi ci stiamo preparando.

Un'ultima nota ancora su Ballardini: ha ringraziato il pubblico ripetutamente in diretta a Sky, e l'ha fatto in maniera sentita e sincera. Chissà che da qui alla fine non lo si veda davvero correre sotto la Nord insieme al Prez, magari a torso nudo e con una sciarpa in testa a mo' di bandana......

 

Genoa, 20 Febbraio 2011

(Genoa-Roma 4 a 3)

Liaigh