Stiamo buoni se possiamo

OK, è andata così. In fondo abbiamo pareggiato una partita interna che avremmo ampiamente meritato di stravincere, ma non era obbligatorio farlo; insomma, non abbiamo niente da recuperare, stiamo giocando benissimo dall'inizio del campionato, abbiamo un buon margine di punti sulla zona passaporti e addirittura ne abbiamo guadagnato uno su due rivali per la champions e non ne abbiamo persi sulle altre due. La direzione di gara è stata sicuramente allucinante, come ho già espresso nell'altro pezzo, e forse - se conosco i miei polli - avrà anche strascichi disciplinari: in parte giustifico anche la malafede dei media, la maggior parte dei quali o non ha visto tutta la gara oppure non è avvezzo come siamo noi a valutare certe direzioni abilmente scientifiche, dimostrando in fondo di non capire - o di far finta di non capire - nulla non del calcio come sport, ma del calcio italiano, che è da sempre un insieme di tante cose che troppo spesso esulano dall'aspetto tecnico sportivo. Del resto, giova ribadirlo, l'unico anno di sorteggio integrale degli arbitri lo scudetto lo vinse il Verona. Si badi bene, non sto parlando di complotto contro il Genoa e/o a favore della Roma, che i numeri per ora non lo consentono: a tutt'oggi dicono si che abbiamo subito 7 espulsioni e 60 ammonizioni in campionato, ma dietro al Catania ed alla pari con il Lecce siamo anche le squadre più fallose. Del resto la grinta, come la classe, non è acqua, e noi gli avversari ce li mangiamo soprattutto a centrocampo, dove solo per citare Juric e Motta a prenderle non ci stiamo di sicuro. Il dato dice che ci viene mostrato un cartellino ogni 6,7 falli, e alla Roma addirittura ogni 6,2 (e anche loro sono a quota 7 espulsioni), dati che più o meno sono gli stessi per tutte le squadre del campionato, tranne la Juve per la quale per avere un cartellino servono 9,1 falli (fonte http://sport.virgilio.it/calcio/serie-a/statistiche/index.html ), ma questa non è una novità. Il problema è che in italia si ammonisce troppo: 4,7 ammoniti a gara, con punte di 9 o 10, 4,2 espulsi a giornata; numeri molto più alti della liga, della bundesliga e della premier league. Questo non giova allo spettacolo, e prima o poi ne parleremo seriamente, ma andiamo avanti e torniamo alla gara. Ieri abbiamo avuto un avvertimento: non si deve alzare troppo la cresta. Punto. O forse è solo frutto del buon vecchio Rolex, chissà, sarebbe anche più romantico. Comunque la gara ci è stata rubata, e se in trentamila abbiamo più volte gridato buffone e venduto a Rizzoli - ed eravamo sul 3-0 - un motivo ci sarà anche stato, a meno che non si voglia e possa parlare di follia collettiva. Ricordiamoci che l'anno scorso un 3 a 3 col Palermo, in corcostanze analoghe, fu valutato molto più serenamente evidenziando le colpe di allenatore e giocatori: non siamo paranoici, ma capiamo per esserci passati sotto più di tutti che cosa è il "calcio italiano".

Ora però dobbiamo far buon viso a cattivo gioco - l'insegnamento di un Preziosi straordinariamente saggio è perfetto - anche perchè, come diceva quello, se ce l'hai sotto la coda e ti muovi troppo fai il.....gioco altrui ;-) Facciamo finta che nulla sia successo e che sia stata solo una giornata storta di un arbitro incapace (non è così, ma proviamoci), perchè tensioni eccessive possono solo danneggiare l'ambiente e soprattutto la squadra, il cui nervosismo, giustificatissimo peraltro, si è visto nel finale della gara ed ha fatto perdere anche la lucidità necessaria per portare in porto la gara senza troppi patemi. A Napoli sarà durissima, ma dal punto di vista ambientale sarà forse la partita ideale per non alimentare ulteriori tensioni tra noi tifosi.

Per quanto riguarda i media, che stanno anche speculando sulla tragedia del povero Amato nel cercare di alzare i toni della "consueta violenza da stadio", anche loro fanno il loro mestiere, non nel senso che debbano avercela con noi (pensate ai toni da "morte allo stadio" nel commentare il pur grave episodio di mala giustizia che ha portato alla morte di Sandri e che col calcio centrava nulla), ma nel senso che alla gente piace leggere certi argomenti, e se piace compra i giornali e vede la tv. Al posto di Amato potevo esserci anch'io, incensurato padre di famiglia, per dire delle condizioni piscologiche in cui sono uscito dallo stadio: non avrei certo aspettato il pulman dei viola, ma sicuramente il mio disappunto all'arbitro l'avrei espresso volentieri, magari, chissà, anche civilmente. Se poi vedi, come abbiamo visto già dalle gradinate alla fine della gara, linguacce e medi tesi da parte di professionisti strapagati, certo che magari la mosca al naso ti può anche saltare, e se perdi lucidità puoi non riuscire a schivare un pulman che sgomma in mezzo alla gente.

In bocca al lupo caro Amato, ti aspettiamo al Ferraris.

 

Genoa, 16 Febbraio 2009

Liaigh