In dubio pro reo (ma non per noi)

Per una volta, negli ultimi tempi, non voglio parlare male di arbitri. Allo stadio ho recepito come scandalosa la direzione di gara, sia sotto l'aspetto tecnico che disciplinare, ma devo ammettere che le riprese televisive "giuste" - youtube, televisione serba 0:08, che le riprese di sky non consentivano di vedere nulla e nemmeno commenti così decisi sulla regolarità dell'azione -  hanno fatto vedere che sul primo goal non avevo visto Bocchetti che teneva, seppur per poco, in gioco Ibra, e il pallone respinto da Rossi era "praticamente" dentro; anche il fuorigioco fischiato a Milito era corretto. Restano le gravi mancanze dal punti di vista disciplinare, ma prendo atto con serenità che la palla allontanata per protesta da Milito vale un giallo più di quella allontanata da Santon dopo aver commesso un fallo di frustrazione, e l'entrata da dietro di Ferrari più di quella di Balotelli su Juric, con insulti allegati. Diciamo che fa parte del gioco e tiriamo innanzi: diciamo che il Signor Morganti, alla luce dei fatti, ha ben diretto una gara sulla carta molto difficile, utilizzando peraltro per gli avversari quel metro di misura - "in dubio pro reo" - che contraddistingue le ultime direzioni di gara nei nostri confronti, per i quali invece si riserva un "vae victis" molto meno nobile.

Comunque questa volta abbiamo perso pur giocando a calcio come sempre. Ci sta, anche se perdere due a zero contro una squadra che si difende in dieci e fa un tiro in porta e una sbucciata brucia assai. Ci sta perchè questa squadra si chiama Inter e sta dominando il campionato italiano di calcio - che in europa è tutta un'altra cosa - e ha il miglior portiere del mondo e uno degli attaccanti più forti, potenti e indisponenti del mondo. E perchè dopo le prestazioni e le paure degli incontri precedenti ha addirittura buttato nel cesso - però la catena ancora è da tirare - la Coppa Italia per presentarsi a Marassi al top. OK, quello zero in casella è stato cancellato, e ci siamo tolti un altro peso; prima o poi doveva succedere.

Qualcuno parla di crisi incipiente, per gli scarsi risultati delle ultime gare: non dimentichiamo però che abbiamo fatto 5 punti in 5 gare (che avrebbero potuto e dovuto essere 7) contro 3 delle sole 5 squadre che tuttora ci precedono in classifica; qualcuno dice che abbiamo finito la benzina, io dico che i 25 minuti finali di questa gara possono condizionare questo giudizio, perchè lì davvero non ci abbiamo creduto più, e forse, in effetti, è stata la prima volta. Del resto non è che i tifosi abbiano dato una grande mano, che forse i primi a non crederci eravamo proprio noi. Non vedo nemmeno questa gran crisi di Milito, oggi marcato spesso da 2 o 3 avversari, e non da sciacqualattughe come Rivas, ma da Cambiasso, Cordoba e Maicon spesso a triplicare; piuttosto vedo un po' appannati gli altri esterni d'attacco: Jankovic, in regresso, Sculli stanco, e Palladino, come spesso accade, bello quanto evanescente.

Ora si va a Cagliari, con qualche defezione, ma il Genoa ha dimostrato che chi entra può fare degnamente la parte del titolare: Papa lo sarebbe in quasi tutte le squadre italiane, Criscito è in un periodo di forma smagliante e può (ri)adattarsi a fare il terzino, Milanetto può sostituire degnamente Thiago, al quale tirare un po' il fiato può fare solo bene. La squadra che sarà avversaria gioca bene, ed è in questo momento una diretta concorrente per la corsa UEFA; però non è l'Inter, e in Sardegna dobbiamo giocarcela per vincere come sempre abbiamo fatto, magari - prima o poi dovrà succedere - con un goal di Milito in "millimetrico" fuorigioco.

 

Genoa, 7 Marzo 2009

Liaigh