Corsi e...ricorsi

Io ho sempre contestato l'esistenza dei gemellaggi, non perchè sia solitamente dedito alla violenza, ma piuttosto perchè ritengo che il semplice non mandarsi affanculo preventivo dovrebbe essere la norma in qualsiasi gara. Qualsiasi tranne quelle in cui, per motivi diversi, ci sia qualcosa da "vendicare", come la normale supremazia cittadina in un derby o gare tra squadre per anni impegnate sugli stessi fronti magari con esiti alterni. Quella di oggi era una gara particolare, tra due squadre in corsa per obiettivi diversi e tutti ancora in gioco e tra due tifoserie legate da un gemellaggio storico, che però negli ultimi anni ha scricchiolato assai. Nessun genoano può dimenticare come a causa di manovre tanto palesi quanto sporche da parte granata - e confessate, ma passate in secondo piano dal fallimento della società e dal mancato accanimento della procura torinese rispetto a quella genovese - sia stato necessario normalizzare una gara che era stata sbilanciata dalle gite in laguna. Qualcuno dirà che la dirigenza non è più la stessa, ma è però la stessa che, a fine calciomercato, unica in Italia, ha presentato ricorso contro l'acquisto da parte del Genoa di Diego Milito; sicuramente Cairo pensava al Genoa come una concorrente in classifica, ma così non è stato. E allora, siccome la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo, al povero Cairo, già erede di peccati importanti, capita che la gara decisiva la debba giocare contro la squadra che, poco sportivamente, ha cercato di avversare in sede extracalcistica. E capita quindi che, per lezione di sportività, il Genoa faccia fino in fondo il proprio dovere, vincendo una gara condotta dall'inizio alla fine e tenuta in discussione solo dalle amnesie difensive che hanno caratterizzato le ultime gare del Grifone, Bologna compresa. Certo, se il Toro retrocederà non sarà per questa gara, ma, come per il Genoa la Champions League è svanita per un maledetto secondo nella gara contro la Fiorentina, il Toro deve recriminare per quel pareggio interno col Bologna. Oggi quindi c'è la dimostrazione che la lezione è servita, e che è sempre meglio normalizzare le gare sul campo che doverne normalizzare un'altra magari per le gite in Salento di qualche emissario romano.

 

Genoa, 24 Maggio 2009

Liaigh