Vincere il derby è bello.....

 

.....vincerlo così non ha prezzo ! :-)

Nessuno che fosse un minimo ragionevole poteva pensare ad una passeggiata di salute: il derby è sempre il derby, e vincerlo partendo così favoriti è difficilissimo se non impossibile, basta ricordare il "4 a 0, 5 a 0 scommettevano sui goal....". Dall'altra parte c'era la forza della disperazione, e la grinta che non hanno avuto in tutto il girone di ritorno era prevedibile che venisse fuori in una gara in cui non avevano più niente da perdere. Dalla nostra parte c'era la gran voglia di vincerlo, zittendo le malelingue, per soddisfare il pubblico che chiedeva a gran voce solo un risultato: la vittoria che portasse se non proprio lo scalpo dei cugini perlomeno una bella fettina di culo in attesa dei titoli di coda, "the end". Era una situazione difficile, non si poteva pensare di vincere facile come è sempre stato negli ultimi anni, perchè troppo alta era questa volta la posta in gioco; chiedere poi il bel gioco era una vera utopia: troppa tensione in campo, come sempre.

La gara ha visto prevalere, di poco, le due squadre in un tempo per una: il primo tempo al Genoa, per occasioni e per qualche sprazzo di bel gioco - le uniche azioni degne di nota sono venute da noi - con un Genoa attendista che ha raramente attaccato con più di tre giocatori ma quando lo ha fatto ha dato sempre l'impressione di poter passare, controllando per il resto la gara in attesa di poter cercare di vincere nel secondo tempo; secondo tempo che ha invece visto la samp, onore al merito, moltiplicare le forze in vista del baratro, ed ha portato ad un pareggio giusto per quanto dimostrato in fase di pressing e di aggressività sulla palla. C'è anche da dire che l'arbitraggio ha pesantemente condizionato la gara, fin dall'inconcepibile ammonizione al solo Criscito, reo di aver chiesto spiegazioni a Mannini faccia a faccia per essere stato sbattuto a terra con una spinta a gioco fermo, e soprattutto nel secondo tempo Tagliavento ha fischiato tutto il fischiabile e ammonito tutto l'amonibile, e anche di più, nella nostra metacampo, mentre dall'altra parte contrasti anche energici oltre il lecito sono stati lasciati correre come semplice gioco maschio.

Poi, quando nessuno più ci sperava, è arrivato il gioiello di Boselli, centravanti vero che speriamo di vedere all'opera almeno in queste ultime due giornate di campionato: succede quando hai buoni giocatori e valide alternative, e soprattutto, questa volta sì, quando gli episodi ti girano a favore. Certo che dall'altra parte le recriminazioni stanno a zero, perchè la supremazia territoriale del secondo tempo è stata del tutto sterile, e forse l'unica cosa per cui possono mangiarsi le mani è, col senno di poi, l'ingresso tardivo di Guberti, ma, si sa, gli allenatori hanno tutti la loro testolina.

Siamo felici per questa vittoria, cercata e voluta fortemente, sicuramente un po' rovinata dai cori imbecilli di chi pensava di fare una passeggiata sulle ceneri dell'avversario e non si accontentava di vincere, ma voleva stravincere. Siamo felici perchè con questa vittoria, che speriamo possa essere decisiva in chiave retrocessione per i ciclisti, più ancora che in tutte le precedenti, abbiamo finalmente lavato l'onta di quei cori di scherno di chi, pur sapendo che nulla vi era di sportivo in quello che festeggiavano, andavano fieri indossando la loro bella maglietta "Lari Arena", e che magari sono gli stessi che nei giorni scorsi si chiedevano il perchè di tanta acredine nei loro confronti.

"Questo non è un arrivederci, è un addio": peccato, previsione sbagliata, ci siamo rivisti, ci siamo comportati da signori senza sotterfugi, ma per loro non è stato per nulla piacevole.

 

Genoa, 8 Maggio 2011

(Genoa-SamB 2 a 1)

 

Liaigh