Acqua sul fuoco

Il calcio è bello perchè è vario. La sconfitta di ieri è arrivata in un momento in cui il termometro degli entusiasmi segnalava temperature elevatissime, fino a rasentare l'incendio: pericolosissima situazione, per il pubblico ma anche per la squadra. Alla luce di ciò qualcuno parlerebbe di sconfitta salutare; in realtà si tratta di una sconfitta banale, e basta. Siamo partiti meno bene del solito, senza il punto di riferimento in Greco là davanti e senza l'estro di Rossi, contro una squadra che - non dimentichiamolo - è una delle nobili di questo campionato e che con un gioco tignoso ci aveva quasi battuto in casa in Coppa Italia; abbiamo preso un goal che Sforzini sognerà per una vita, e comunque abbiamo reagito sfiorando il pareggio immediatamente. Nel secondo tempo abbiamo arrembato il Modena nella propria area per un quarto d'ora, sembrava che si dovesse passare da un momento all'altro, poi abbiamo improvvisamente mollato ed è arrivato il logico secondo goal a chiudere i discorsi di una partita che è poi di fatto durata un'ora.

Se sarà salutare o meno lo vedremo subito: arriva Jachini, se la squadra ha palle ce ne accorgeremo.

Degli arbitri ho deciso di non parlare: non voglio più sentir parlare di precedenti e di attitudini, non vorrei più vedere pagelle e moviole, patente a punti e altre cazzate; mi piacerebbe che degli arbitri non si parlasse proprio più, fino al punto da non conoscerne nemmeno il nome. Per me potrebbero anche arbitrare mascherati (tanto Brighi lo riconoscerei tra mille.....;-). L'arbitro dovrebbe essere come un rufolo di vento, che magari ti sposta il pallone indirizzato in porta e non ti fa fare goal, o come un terreno pesante che sfavorisce gli attaccanti veloci. Ben consci però che l'attuale classe arbitrale italiana, fatta salva la buona fede, è decisamente mediocre, come il Sig. Mazzoleni di ieri.

Genoa, 20 Settembre 2006

Liaigh